(ANSA) - ROMA, 24 LUG - "Abitammo in una casa senza tetto e
senza intonaco, una casa di poveri, all'estrema periferia,
vicino a un carcere. C'era un palmo di polvere d'estate, e la
palude d'inverno": è con questa frase che in 'Poeta delle
ceneri' Pier Paolo Pasolini descriveva la sua casa di via
Giovanni Tagliere 3, nel quartiere di Ponte Mammolo a Roma, non
lontano dal carcere di Rebibbia.
L'atto di donazione è stato firmato oggi dallo stesso
Valsecchi e, nelle veci del ministero della Cultura, dal
direttore generale Musei, Massimo Osanna alla presenza del
ministro Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario alla Cultura,
Gianmarco Mazzi, nella sede del ministero. L'immobile ora sarà
assegnato all'Istituto Pantheon e Castel Sant'Angelo - Direzione
Musei nazionali della Città di Roma e diventerà un centro
culturale e residenza per giovani artisti.
"Pasolini ha lavorato molto sulle periferie urbane, ci ha
trasmesso un clima, un'atmosfera - ha commentato Sangiuliano -
il ministero si impegna a utilizzare questo immobile per farne
un centro in grado di ospitare i giovani che vogliono praticare
arte, la poesia, la cultura in tutte le sue articolazioni e
ricordare in questo modo la figura del grande Pasolini".
L'appartamento avrà dunque "una funzione più innovativa di
hub culturale e luogo di sviluppo della creatività - ha
affermato Osanna - Avvieremo un progetto di tipo corale, che
coinvolga attivamente il territorio".
"La casa oggi può diventare un faro e un punto di creazione
per i giovani, là dove non c'è cultura, in queste terre ormai
desolate, queste periferiche che sono ormai diventate terre di
nessuno - ha dichiarato Valsecchi - ci vorrebbero forse dieci,
cento case di Pasolini che diventino centri di cultura nelle
periferie". (ANSA).
Donata allo Stato casa in cui Pasolini scrisse 'Ragazzi di vita'
Diventerà un centro culturale e residenza per giovani artisti