Cultura

A Illegio il miracolo dell'arte, boom di visitatori

Presa di Cristo nell'orto degli ulivi, attribuita a Caravaggio

Redazione Ansa

(di Alice Fumis) (ANSA) - TRIESTE, 17 AGO - Spicca da sola nel buio di una piccola sala della Casa delle Esposizioni e rappresenta una delle tante declinazioni del coraggio, virtù che fa da leitmotiv alla mostra. Il coraggio in questo caso è quello divino, l'opera - un exploit di pathos e chiaroscuri - è la Presa di Cristo nell'orto degli ulivi, attribuita a Caravaggio. Sono due le versioni realizzate da Michelangelo Merisi attualmente in circolazione: questa proviene da una collezione privata e fino al 3 novembre sarà visibile a tutti coloro che si avventureranno verso Illegio (Udine), piccolo villaggio nel cuore della Carnia che da 20 anni riesce a catalizzare l'attenzione di esperti e appassionati con le mostre del Comitato di San Floriano. Ci si arrampica sui monti da ogni dove per una boccata d'arte e i primi numeri di quest'anno certificano un +60-65% di accessi rispetto al 2023. Un trend che prosegue anche ad agosto, mese che potrebbe chiudere con 9mila presenze contro le 5mila di un anno fa.
    Poche strade - strette e impervie - e poche case, ma il via vai a Illegio è continuo: un "miracolo" dell'arte. La mostra "Il coraggio" è stata inaugurata a giugno con una lettera che papa Francesco ha scritto al curatore, don Alessio Geretti. E' composta da 40 capolavori, di cui 11 provenienti da collezioni inaccessibili al pubblico; tutti insieme tracciano un percorso, tra dipinti e sculture, di 2.500 anni che parte dall'antica Grecia e giunge alla metà del Novecento. La firma di Caravaggio è sicuro un richiamo, ma lo sono anche, tra gli altri, il Perugino, Gian Lorenzo Bernini, il Guercino, Vassilij Kandinskij, Arnaldo Pomodoro e tanti altri.
    L'arte raccontata lassù in montagna piace e l'idea così come concepita da don Geretti ha saputo attirare nel tempo anche l'attenzione delle più alte cariche dello Stato. Tra i visitatori nel 2012 arrivò l'allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mentre il prossimo settembre l'albo delle presenze attende la firma di Sergio Mattarella. "Coloro che visiteranno la Casa delle Esposizioni, per mezzo delle opere d'arte potranno ammirare il genio umano ma anche apprezzare i doni che Dio ha concesso all'uomo per collaborare alla Creazione. D'altronde, lungo la sua storia, la Chiesa ha sempre accolto e coltivato la bellezza come via privilegiata per trasmettere al mondo il messaggio di Cristo", ha scritto il Papa, incoraggiando il curatore a "portare avanti l'audacia di questo sogno".
    Il viaggio alla Casa delle Esposizioni è guidato: a raccontarlo è un gruppo di giovani che ogni ora scorta gruppetti di visitatori in uno stretto labirinto di stanze. Qui esplodono i colori dei sentimenti, così come interpretati da Kandinskij, o si indaga la parte interiore di una banale sfera, grazie a Pomodoro: è l'arte che si fa coraggio.
    Spazio poi agli eroi dell'antico testamento, come Sansone che a mani nude squarta un leone (Bernini); al coraggio della fede, con il San Sebastiano apollineo del Perugino, e al coraggio delle battaglie, quelle di Garibaldi (Plinio Nomellini) o di Luisa Sanfelice in carcere (Gioacchino Toma).
    A Illegio dal 2004 a oggi sono giunte 1.500 opere da ogni museo e collezione, 600mila sono stati i visitatori. Un miracolo dell'arte che ha fatto rinascere un piccolo e sperduto centro di poco più di 300 abitanti. (ANSA).
   

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