Cultura

La fotografia documentarista di Martin Parr a Bologna

Dal 12/9 all'Archeologico in collaborazione con Magnum Photos

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 11 SET - Oltre sessanta scatti, selezionati dall'autore per questo progetto, accompagnati da elementi installativi e wall paper, saranno proposti dal 12 settembre al 6 gennaio al Museo Civico Archeologico di Bologna per la mostra 'Martin Parr. Short & Sweet' in collaborazione con Magnum Photos e prodotta da 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore. Attraverso una cronaca fotografica priva di filtri e retorica, l'esposizione ripercorre la lunga carriera di Martin Parr, classe 1952, uno dei fotografi documentaristi britannici più affermati, mettendo in evidenza il suo inedito stile che indaga le incongruenze sociali e culturali del mondo occidentale, con particolare attenzione all'Europa.
    La mostra si apre con la serie 'Non-Conformists', una raccolta di immagini in bianco e nero scattate tra il 1975 e il 1980 da un giovane e ispirato Parr. Prosegue poi con le sue più conosciute serie a colori, tra cui 'The Last Resort', un reportage ironico e provocatorio sulle spiagge di Brighton, e 'Common Sense', con oltre 200 fotografie fra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999, che esplora la realtà plastificata e pacchiana del consumismo. Un altro progetto, tuttora in corso, riguarda il turismo e mostra la differenza tra la mitologia idealizzata di luoghi famosi e la realtà degradata dall'uso turistico. Oltre al turismo, Parr documenta anche il ballo, un tema che cattura l'energia delle piste e il corpo collettivo che si manifesta senza riserve. La mostra si conclude con una serie di scatti dedicati alla spiaggia, un soggetto caro all'autore, che raccoglie immagini provenienti da tutto il mondo in un caleidoscopio di corpi svestiti che si mostrano in pubblico.
    La retrospettiva intende offrire un'ampia panoramica del lavoro di Parr, evidenziando la sua capacità unica di documentare con ironia e acutezza le contraddizioni della società contemporanea. La sua carriera viene ripercorsa anche attraverso un'intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta. (ANSA).
   

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