Cultura

Arte fuori dal museo, la Dea Roma dal deposito all'albergo

A Roma progetto di valorizzazione opere e reperti archeologici

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Dal segreto e dal buio del depositi museali alla luce di un hotel a due passi dalla stazione Termini. La Dea Roma o Virtus, statua marmorea del II secolo dopo Cristo, è solo la prima di una serie di reperti e opere archeologiche che lasceranno le cantine dei musei romani e, dopo un attento restauro, è esposta nella hall del Bettoja Hotel Mediterraneo. Qui rimarrà per un anno e poi tornerà al Museo Nazionale Romano a cui appartiene per una nuova collocazione nelle sale espositive. È questa la prima delle iniziative previste dal progetto "Arte fuori dal Museo", promosso nell'ambito del protocollo d'intesa siglato dalla direzione generale Musei del ministero della Cultura con l'Associazione non-profit LoveItaly, avvalendosi della rete degli hotel aderenti nella regione Lazio al sistema Federalberghi, con l'obiettivo di rendere fruibili al pubblico opere archeologiche e storico-artistiche che sono oggi conservate nei depositi dei musei e bisognose di restauro, esponendole nei locali degli hotel.
    A finanziare il progetto e anche il trasporto e l'allestimento all'interno di una teca protettiva, il gruppo Bettoja Hotels di cui fa parte l'albergo sull'Esquilino mentre la copertura assicurativa è offerta dal broker Gruppo Mag.
    "Appena arrivato al museo visitai le cantine e mi resi conto subito di quali meraviglie conteneva - spiega Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano - ma tuttavia è utopistico immaginare che tutti possano essere sistematicamente esposti nei percorsi espositivi permanenti o anche attraverso forme di rotazione dei reperti o di mostre temporanee. Pertanto sperimentare nuovi modi di presentazione delle opere, anche in luoghi finora non consueti, garantendone sempre la tutela e la conservazione, può contribuire alla messa in atto di una politica di fruizione dei beni culturali molto più ampia e capillare ed incentivare la frequentazione dei musei". Secondo Massimo Osanna, direttore generale Musei, "il recupero delle opere d'arte conservate nei depositi dei musei, realizzato attraverso interventi di restauro ed allestimenti in spazi pubblici inusuali, come quelli messi a disposizione dai grandi alberghi, rappresenta un significativo risultato della capacità di collaborazione tra le realtà attive sul territorio, siano esse pubbliche o private. Tali sforzi non solo aumentano la fruibilità delle opere da parte del pubblico, ma favoriscono la diffusione della cultura e l'educazione artistica nella comunità".
    Richard Hodges, presidente di LoveItaly, dopo aver ricordato le parole del grande mecenate di Ercolano David W. Packard, che sostiene che "le opere nei depositi sono come in prigione e vanno liberate", ha spiegato: "Grazie a questa partnership con la nostra associazione non profit dedita a valorizzare il patrimonio culturale italiano, questi tesori conquisteranno una nuova generazione di ammiratori". Walter Pecoraro, presidente di Federalberghi Lazio, si dice "orgoglioso di aderire a un progetto che esalta la valenza e il significato del ruolo degli alberghi della regione" mentre per Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, "Arte Fuori dal Museo è un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa portare a risultati di eccellenza e alla valorizzazione di tesori d'arte 'dimenticati'". (ANSA).
   

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