Cultura

I Duchi d'Este, collezionisti affascinati dall'Egitto

Oltre 150 reperti per lo più inediti alle Gallerie di Modena

Redazione Ansa

(ANSA) - MODENA, 04 NOV - 'Riflessi d'Egitto - Fascinazioni e tracce nelle raccolte estensi' è il titolo della rassegna che le Gallerie Estensi di Modena ospitano dal 6 novembre al 4 marzo 2025. Per la prima volta vengono esposti oltre 150 reperti per lo più inediti, appartenenti a una raccolta poco nota del collezionismo di casa d'Este. Dal 1500 i duchi d'Este mostrarono grande interesse per le antichità raccogliendo reperti preziosi, arricchiti dal lascito testamentario del marchese Tommaso Obizzi, che nel 1803 donò un migliaio di opere, tra cui alcuni capolavori esposti ancora oggi in Galleria, e da un altro nucleo di reperti egizi aggiunto nel 1830. La mostra di Modena ospita anche prestiti dal Museo Egizio di Torino che celebra i suoi 200 anni e che ha contribuito all'esposizione con 16 reperti tra cui 2 stele, vasetti da cosmesi in alabastro, statuette policrome in ceramica e legno, tutti esemplari che fanno parte del suo nucleo originario. L'esposizione, curata da Maria Chiara Montecchi, permette di ammirare reperti sconosciuti e di avvicinarsi con nuovi occhi a opere che già fanno parte del percorso museale della Galleria, a partire dal grande sarcofago di Menis, in calcare bianco con iscrizione del capitolo 72 del Libro dei Morti, rinvenuto a Saqqara e acquistato da Francesco IV d'Austria-Este nel 1830. Tra gli altri reperti di rilievo il frammento di statua naofora documentato in collezione dal 1584, oltre a 50 bronzetti votivi che rappresentano dei, dee e animali sacri. La mostra presenta anche 19 statuette ushabti, tra cui 10 appartenenti al corredo funerario del sovrintendente dell'esercito Psamtek-sa-neit, vissuto durante la XXVI dinastia (664-525 a.C.). Fa parte del percorso anche una sezione con 50 amuleti e 26 scarabei incisi, sia in pietre dure sia in maiolica. L'esposizione, che si articola in 9 sezioni, prevede anche una parte dedicata alle esplorazioni dell'800, quando il Paese era una meta amata da viaggiatori e archeologi europei. La prima tappa della riscoperta dell'Egitto fu la spedizione di Napoleone nel 1798, quando venne scoperta la Stele di Rosetta, oggi conservata al British Museum. In mostra anche il diario di viaggio in Egitto di Francesco V d'Austria-Este nel 1864, prestato dall'Archivio di Stato di Modena. Chiude la sezione 'Riflessi d'Egitto nel teatro e nel cinema'. (ANSA).
   

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