Cultura

Gli scatti di Segre sulla cancellata del Museo del Cinema

La mostra Ragazzi di stadio fino al 15 dicembre. Il film al Tff

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 13 NOV - Quattordici immagini in bianco e nero di grande formato scattate da Daniele Segre a Torino alla fine degli anni '70, che danno voce a persone e realtà ai margini della società, in questo caso gli ultras della Juventus e del Torino. E' la mostra Ragazzi di stadio. Fotografie di Daniele Segre, allestita dal Museo Nazionale del Cinema di Torino dal 13 novembre al 15 dicembre sulla cancellata storica della Mole, uno dei simboli della città in cui Daniele Segre ha trascorso la maggior parte della sua vita.
    Realizzata in collaborazione con I Cammelli, l'esposizione racconta uno spaccato del momento culturale e sociale dell'epoca e mette in luce il grande talento di Segre. La mostra vuole celebrare l'uscita della riedizione del libro fotografico Ragazzi di Stadio (Ets edizioni, 2024), a cura di Elena Bosio, Emanuele Segre e Marcella Segre. Dopo la sua scomparsa nel febbraio 2024, la famiglia e i collaboratori più stretti di Segre hanno ripreso in mano il libro pubblicato nel 1979 e iniziato un accurato lavoro di restauro. Le fotografie, originali e nuove, sono state digitalizzate e oggetto di restauro. Il Torino Film Festival, al via venerdì 22 novembre, ospiterà la proiezione ufficiale di Ragazzi di stadio nella sezione Zibaldone domenica 24 novembre alle 21:45 al Cinema Romano.
    "Il mondo del cinema deve moltissimo a Daniele Segre, che ha realizzato documentari in anni in cui questo genere sembrava relegato al solo piccolo schermo" sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo del Cinema. "Come accade, quando nascono da un reale incontro tra chi sta dietro e davanti all'obiettivo foto-cinematografico, gli scatti di Segre sono l'istantanea di un'epoca e un tuffo in un mondo che attorno a un fenomeno così irrazionale come il calcio si coagula" racconta Carlo Chatrian, direttore del Muse. "Quando, a febbraio, Daniele Segre ci ha lasciati, abbiamo subito sentito il desiderio di celebrare la sua straordinaria carriera di regista e il patrimonio artistico che ci ha lasciato" commenta Emanuele Segre. (ANSA).
   

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