Cultura

Nasce il nuovo Sistema museale dell'Università di Verona

Per il "museo diffuso" la collezione Agiverona da 1,2 milioni

Redazione Ansa

(ANSA) - VERONA, 14 NOV - Da un primo nucleo di opere di arte contemporanea, principalmente esposte al Polo Santa Marta, fino alla nascita del Sistema museale dell'università di Verona e del Museo diffuso per l'arte e i linguaggi della contemporaneità.
    Parte da lontano la storia che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo, con la firma da parte del magnifico rettore, Pier Francesco Nocini, e di Giorgio Fasol, della donazione di 110 opere d'arte della collezione Agiverona di Anna Pedron e Giorgio Fasol all'ateneo.
    Le opere, per un valore complessivo stimato di 1.274.000 euro, erano già in possesso dell'ateneo nella forma del comodato d'uso gratuito, ma da ora sono ufficialmente patrimonio dell'università, primo ateneo d'Italia a poter vantare una tale collezione.
    Si tratta delle opere esposte nelle varie sedi, principalmente alla Provianda di Santa Marta ma non solo, che nel settembre 2019 diedero vita alla mostra "Contemporanee/contemporanei", prima esposizione pubblica permanente negli anni Duemila, e che nel tempo ha portato oltre un migliaio di visitatori ad ammirare, insieme all'associazione Urbs Picta, le opere esposte.
    Dal primo nucleo la collezione si è poi arricchita con una seconda esposizione "Bios techne, corpo, ambiente e tecnologia" negli spazi di Ca' Vignal, con 29 opere della collezione Agiverona. Con la donazione si costituisce la base per istituire il futuro Sistema museale dell'università di Verona (Sima), che avrà l'obiettivo di coordinare le attività dei musei e delle collezioni che costituiscono il patrimonio dell'ateneo, tra cui quelle del Museo diffuso per l'arte e i linguaggi della contemporaneità, di prossima istituzione.
    La donazione include anche libri, riviste, articoli culturali e inviti a mostre, il cui valore è stato stimato in 95.400 euro.
    "Questa donazione, per la nostra università - ha affermato Nocini - è il primo atto di un grande cambiamento nella divulgazione dell'arte, e più in generale della cultura.
    L'ateneo avrà il suo museo diffuso che si integrerà con il circuito culturale cittadino, ma attraverso un approccio gratuito, libero e aperto, com'è nella natura dell'accademia".
    (ANSA).
   

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