Cultura

I disegni di Milo Manara per Mozart in mostra a Modena

Bozzetti e studi di costumi dell'opera lirica 'Così fan tutte'

Redazione Ansa

(ANSA) - MODENA, 16 NOV - Si inaugura venerdì 22 novembre al Museo della Figurina di Modena la mostra di Milo Manara 'Così fan tutte. Le metamorfosi d'amore', visitabile fino al 12 gennaio. L'esposizione si compone di bozzetti e studi di costumi dell'opera lirica in due atti di Mozart 'Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti' scritta fra il 1789 e il 1790 e dalla quale il percorso espositivo trae il titolo. Il progetto è a cura di Comicon, in collaborazione con il Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena in cui, per l'occasione, l'opera andrà in scena il 29 novembre e in replica domenica 1 dicembre, con una produzione italo-francese nata dalla Fondazione Pergolesi Spontini e coprodotta con i teatri lirici di Pisa, Rovigo, Modena e Metz.
    La passione di Milo Manara (Luson, 1945) per i lavori di Mozart e per il teatro dell'opera in generale è comprovata dai numerosi contributi e collaborazioni che ha svolto nel corso della sua più che cinquantennale carriera. Ha realizzato omaggi in occasioni di anteprime alla Scala di Milano, affiche per il San Carlo di Napoli, disegni di scena per gli spettacoli teatrali di David Riondino e Nicola Piovani, senza dimenticare le illustrazioni per il portfolio Mozart-Trilogia italiana che celebra le tre opere nate dalla collaborazione del grande musicista salisburghese Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) e del letterato veneto Lorenzo Da Ponte (1749-1838).
    La passione di Milo Manara per l'opera lirica si riflette nei dettagli di questi disegni, dove compaiono figure mitologiche come ninfe, cupidi e satiri. Gli elementi scenici, dai fondali ai pannelli scorrevoli, seguono lo stile del teatro all'italiana, con un boccascena che incornicia i personaggi e un sipario disegnato per guidare lo spettatore in un immaginario delicato e senza tempo. Manara, nella scelta dei dettagli e delle scene, si ispira al classicismo e al mito, elementi consoni al gusto del XVIII secolo, come lui stesso spiega: "Il mito si addice al Settecento, nell'opera l'Olimpo è citato a più riprese, per Mozart e Da Ponte mutare sembianza è il comune strumento di seduzione di uomini e dei". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it