Cultura

Ecco la Quadriennale 2025, l'arte contemporanea sarà Fantastica

A ottobre, a fianco l'esposizione sulla Quadriennale 1935

Redazione Ansa

(di Francesca Chiri) (ANSA) - ROMA, 18 NOV - Un aggettivo e allo stesso tempo un verbo, una declinazione dell'arte come chiave di apertura a nuovi orizzonti e come "imperativo" a riscoprire la forza dell'immaginazione: si intitola Fantastica la diciottesima Quadriennale d'arte che si svolgerà al Palazzo Esposizioni Roma, da ottobre 2025 a gennaio 2026. La principale esposizione periodica dedicata all'arte italiana contemporanea, presentata al Collegio Romano dal presidente Luca Beatrice, porterà in scena "solo artisti viventi, la maggior parte dei quali si sono formati nel nuovo millennio e soprattutto con opere per lo più inedite o realizzate appositamente per l'esposizione".
    Per ufficializzare i loro nomi bisognerà spettare la prossima primavera ma già si sa invece, che l'esposizione sarà declinata in cinque diversi capitoli, esito dei punti di vista offerti dai curatori Luca Massimo Barbero ("La mia immagine è ciò da cui mi faccio rappresentare: l'autoritratto Il cibo, i gatti, la palestra, me stesso, i viaggi e vari ammennicoli") , Francesco Bonami ("Memoria piena. Una stanza solo per sé") , Emanuela Mazzonis di Pralafera ("Il tempo delle immagini. Immagini fuori controllo?") , Francesco Stocchi ("Quadriennale 2025") , Alessandra Troncone ("Il corpo incompiuto").
    In controcanto a Fantastica, al secondo piano del Palazzo delle Esposizioni, la Fondazione La Quadriennale di Roma presenta anche un progetto espositivo di taglio storico, dedicato alla Quadriennale d'arte del 1935, intitolato I giovani e i maestri.
    Con la curatela di Walter Guadagnini, la mostra intende raccontare quella che è "passata alla storia come la più importante rassegna di arte italiana degli anni Trenta" e che aveva esposto artisti del calibro di Giorgio de Chirico, Scipione, Gino Severini, Marino Marini, Mario Mafai, Antonio Donghi, Arturo Martini, Corrado Cagli, Carlo Carrà.
    Una mostra che "restituisce al pubblico odierno uno spaccato della cultura artistica italiana alla metà degli anni Trenta, dai retaggi della stagione delle avanguardie e del Novecento alle tendenze dominanti del momento" con opere che tornano a essere visibili al pubblico dopo decenni. "Da lì nasceranno tutte le avanguardie che influenzeranno l'arte contemporanea, dall'astrattismo al futurismo a tutti i grandi artisti che diventeranno poi artisti classici. Secondo me si tratta di una scelta giusta ed autonoma del presidente della Quadriennale che penso servirà molto a far capire la funzione delle quadriennali per la storia dell'arte" commenta il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.
    Un progetto speciale, a cura di Christian Caliandro, si svilupperà in parallelo alla preparazione della Quadriennale e sarà dedicato alla percezione dell'arte contemporanea italiana all'estero. Non solo. La 18/a Quadriennale d'arte sarà protagonista nei prossimi mesi anche di un tour di presentazione che toccherà alcune delle principali istituzioni culturali italiane: partirà da Torino alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, poi toccherà Venezia ospite a Cà Giustinian de La Biennale di Venezia e poi ancora Milano, alla Pinacoteca di Brera, Firenze, a Palazzo Strozzi, Napoli, alle Gallerie d'Italia, grazie alla disponibilità di Intesa Sanpaolo, main partner dell'esposizione, Genova, nella sede di Palazzo Ducale, Brescia, presso la Fondazione Brescia Musei. E probabilmente anche a Gibellina, da poco eletta Capitale dell' Arte Contemporanea 2026. La nuova Quadriennale è partecipata dal Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e organizzata in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e con la main partnership di Intesa Sanpaolo. "Da parte del Ministero c'è grande impegno nei confronti dell'arte contemporanea" ha detto il direttore generale Creatività contemporanea del Mic, Angelo Piero Cappello che ha annunciato per il prossimo anno investimenti per 7 milioni di euro in nuovi progetti che saranno esito di selezione pubblica. Progetti che vedranno un nuovo protagonismo delle giovani generazioni perché sono loro il futuro, ha sottolineato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che presiede il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea che ricorda la sua "prima quadriennale" del 1996 alla stazione Termini che si intitolava proprio Ultime Generazioni: "è stato quello un momento importante dove ho capito quanto serva alle nuove generazioni" ed è questo il filo che lega anche la "collaborazione con il Ministero". Inoltre, ha aggiunto, "conosco bene il lavoro di Beatrice: sono certa che con la sua presidenza la Quadriennale saprà stupirci". (ANSA).
   

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