Cultura

Agli Uffizi nuova luce per sala Niobe e torna il cavallo romano

Scultura era in deposito dal 2006: restaurata e posta al centro

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 21 NOV - Torna nella sala della Niobe degli Uffizi, dopo quasi 20 anni di assenza, il grande cavallo marmoreo di epoca romana databile tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C. In deposito dal 2006, la scultura è stata restaurata e collocata al centro della sala al secondo piano del museo in cui è stata installata anche una nuova illuminazione.
    Oggi l'inaugurazione.
    Sono circa 90 le lampade "a minimo consumo energetico e altissima resa cromatica", è stato spiegato, che compongono l'impianto della nuova illuminazione nella sala. Un sistema studiato per esaltare l'intensità dei colori delle tele Sei e Settecentesche di Rubens, Suttermans e Grisoni, arricchendo allo stesso tempo di nuova lucentezza gli elementi architettonici e le decorazioni dorate del soffitto. Inoltre, dopo quasi trent'anni dalla loro installazione, sono state tolte le tende alle finestre: a sostituirle pellicole di protezione per i raggi ultravioletti, che consentono di far entrare nella stanza anche la luce naturale. Al centro appunto è tornata la statua del cavallo romano, rinvenuta nel Cinquecento alla foce del Tevere e arrivata a Firenze per volontà del granduca Pietro Leopoldo di Lorena nel 1770. Nel 2006 la scultura fu rimossa per essere sostituita con il sarcofago detto 'Del Generale', che adesso è stato collocato al piano terreno.
    "Con il nuovo allestimento della sala della Niobe - ha spiegato il direttore del museo Simone Verde - è come se gli Uffizi avessero acquisito oggi capolavori della pittura, in passato sostanzialmente invisibili, a causa dell'inadeguata illuminazione museale. Inoltre il ritorno del grande cavallo ellenistico in questo spazio dopo quasi venti anni è un nuovo passo in avanti nel progetto della ricomposizione storica delle collezioni del museo. Così una delle più importanti sale di epoca lorenese viene restituita alla sua piena leggibilità e messa in tutto il suo recuperato splendore a disposizione del pubblico". (ANSA).
   

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