Cultura

Pistoletto, "l'arte può avvicinare alla pace"

"Strumento di libertà nella responsabilità sociale"

Redazione Ansa

(ANSA) - CASERTA, 26 NOV - "Sono partito con l'idea della pace preventiva da quando è stata dichiarata guerra preventiva all'Iraq. Il fatto che si pensasse alla guerra come approccio l'ho trovato mostruoso e quindi c'era bisogno di cambiare metodo". Michelangelo Pistoletto, maestro dell'arte povera protagonista di una mostra di 60 opere nella Reggia di Caserta, inaugura l'esposizione 'Metawork' e coglie l'occasione per parlare dell'arte come strumento di pace, "unica attività umana capace di spingere verso questo obiettivo".
    "Arte come capacità creativa è anche sinonimo di responsabilità verso la natura e ciò che circonda, e verso gli altri esseri umani. La responsabilità dell'essere umano - evidenzia l'artista di Biella - è enorme, stiamo costruendo un universo artificiale, quindi con la tecnologia siamo arrivati veramente alla costruzione di questo universo. Non possiamo continuare - è il monito di Pistoletto - a essere animali che mangiano se stessi, che si consumano per il potere facendo fuori persone, bambini, città, storia. Basta con questo cannibalismo".
    Per riacquistare l'umanità diventa dunque fondamentale l'arte, intesa come "responsabilità del vivere comune del vivere civile, del vivere politico, del vivere religioso, del vivere sociale".
    "Penso che l'arte - spiega Pistoletto - oggi abbia il potere di indirizzare la capacità umana nel creare mettendo insieme tutti i vari settori della vita sociale, prendendosi una responsabilità di interconnessione tra tutti i vari aspetti della socialità. Quindi l'arte diventa veramente lo strumento mentale di fondo che porta libertà, ma tutta la libertà possibile non può esistere senza responsabilità". (ANSA).
   

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