Cultura

Bruce Davidson e Zabriskie Point, foto allo Spazio Antonioni

Tra i reportage magistrali della storia delle foto di scena

Redazione Ansa

(ANSA) - FERRARA, 02 DIC - Un nuovo appuntamento allo Spazio Antonioni di Ferrara, dal 14 dicembre al 4 maggio, racconta l'incontro sul set del film Zabriskie Point del fotografo Bruce Davidson con uno dei padri della cinematografia moderna.
    Approdato negli Stati Uniti nel 1968 per ritrarre un paese che incarnava l'essenza del suo tempo, Michelangelo Antonioni sceglie Bruce Davidson come fotografo di scena: ad accomunare il loro lavoro è la vocazione a scrutare nelle pieghe della realtà senza preconcetti.
    Entrato nell'agenzia Magnum nel 1958, dopo aver conosciuto Cartier-Bresson a Parigi, Davidson ha messo in campo, sin dalla prima produzione, una straordinaria capacità di addentrarsi nei territori che appaiono meno familiari facendo emergere, anche dai soggetti più degradati, una dignità morale ed estetica. Le sue foto rivelano, tra splendore e solitudine, l'universo delle bande giovanili, dei circhi, dei movimenti per i diritti civili, dei ghetti di Harlem, dei minatori gallesi, della vita nelle metropolitane. Come altri fotografi Magnum, Davidson si è misurato anche con l'immaginario cinematografico, accettando la sfida di giocare sul terreno scelto da un regista, e i suoi scatti hanno lasciato immagini inattese di icone come Marilyn Monroe.
    Il reportage che Davidson dedica a Zabriskie Point è considerato uno dei servizi magistrali della storia delle foto di scena. Ritratti, vedute di Los Angeles, paesaggi lunari della Death Valley restituiscono il mosaico composito di una società dove convivono il mito del benessere e l'evasione nel selvaggio West, la violenza e la repressione, le architetture più avveniristiche e una natura quasi primordiale. (ANSA).
   

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