Cultura

San Casciano, per i bronzi un Museo e un Parco Archeologico Termale

Prime aperture dal 2026. La Rocca (MiC): "Sarà un'esperienza unica"

Redazione Ansa

Un museo per dare casa ai bronzi e raccontarne la storia e le storie. Ma anche un Parco archeologico termale, da visitare e nello stesso tempo da vivere, immergendosi nelle stesse acque e godendo degli stessi panorami mozzafiato che accoglievano gli etruschi e poi i romani oltre duemila anni fa. Mentre scavi e studi vanno avanti, nel piccolo centro di San Casciano dei Bagni stanno per partire i lavori per la realizzazione dei due grandi interventi finanziati dal ministero della Cultura. Due luoghi strettamente connessi tra loro, assicura il capo del Dipartimento di archeologia del Mic, Luigi La Rocca, che garantiranno ai visitatori "un'esperienza unica". Finanziati per la prima tranche con 4,5 milioni di euro a valere dai Grandi Progetti Culturali, i due progetti sono destinati a crescere per gradi, ma intanto una prima apertura è prevista già per la fine del 2026, la stessa data fissata per l'avvio dell'Hub di ricerca internazionale finanziato dall'Università per Stranieri di Siena. "La comunità di San Casciano ha investito e sta investendo tantissimo in questo progetto", commenta appassionata la sindaca Agnese Carletti, sottolineando che il museo, il parco e l'hub universitario "daranno nuova linfa vitale" al piccolo comune toscano. " La speranza è che lo spirito buono e profetico della sorgente incarnato nel serpente di bronzo appena ritrovato possa aiutarci a realizzare tutto il più velocemente possibile". 

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LA CASA DEI BRONZI

Due piani dedicati al racconto della scoperta e alla ricostruzione della vita nell'antico santuario, con le statue,i gioielli, gli strumenti medici, le monete. Ma anche una caffetteria, il bookshop, una sala per le conferenze e tutto quello che serve per accogliere al meglio visitatori attesi da tutto il mondo. Quattro piani in tutto, uno dei quali seminterrato, oltre ad un grande locale esterno, la nuova casa dei bronzi si aprirà nel cinquecentesco palazzetto che fu dell'Arcipretura, comprato un anno fa, per circa 600 mila euro dal dicastero oggi guidato da Alessandro Giuli. Un ambiente fascinoso e pieno di storia, che verrà allestito, spiega il dg Musei Massimo Osanna, con l'obiettivo di dare al visitatore l'emozione di un vero e proprio tuffo nella vasca sacra. Esaurita entro il giugno del 2025 la parte progettuale e l'affidamento delle gare, i lavori, per 2,2 milioni di euro - dovrebbero cominciare nell'autunno del 2025 e concludersi in meno di un anno. E intanto si sta provvedendo a comprare l'attiguo Palazzo Barbetti dove fare posto ad uffici e servizi. Per l'allestimento c'è già un'idea precisa: "Pensiamo a un museo che sia capace di rendere universali le storie delle persone, anche le più minute", spiega Osanna, citando Pamuk e il suo celeberrimo decalogo. Niente di già visto, assicura: con le tante soprese che ancora ci si aspetta dal lavoro degli archeologi, quello dei bronzi sarà un museo "contemporaneo, con un'esposizione dei reperti sempre fluida e in divenire, capace di proporre nel tempo narrazioni diverse".

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 UN PARCO ARCHEOLOGICO TUTTO DA VIVERE

Per vederlo completato ci vorrà un po' di tempo perché qui la realizzazione è legata al progresso degli scavi e non solo. I tecnici del MiC, spiega La Rocca, sono attualmente impegnati per risolvere "una serie di complessi problemi statici insieme ad altri legati al flusso dell'acqua per consentire agli archeologi di tirare fuori dalla terra la parte posteriore della vasca sacra, che è ancora sepolta". Tutto questo mentre si lavora alle acquisizioni dei terreni privati che circondano l'attuale scavo e che saranno indispensabili per allargare le ricerche ai resti del complesso nel quale il santuario romano era inserito. Un progetto in divenire, che non impedirà comunque una prima apertura al pubblico in contemporanea con museo e hub. Il primo step punta quindi a realizzare le strutture e servizi indispensabili per l'apertura al pubblico. In pratica, contemporaneamente ai lavori per il restauro e messa in sicurezza delle strutture antiche, verrà sistemata la strada di accesso, oggi molto accidentata, e si realizzeranno una recinzione, un portale d'ingresso, il gabbiotto per i biglietti e le informazioni, con gli itinerari di visita e una serie di pannelli informativi. "L'area archeologica sarà aperta sempre, anche mentre sono in corso le campagne di scavo", sottolinea La Rocca. Così come le vasche termali costruite nel '500 dai Medici, sempre frequentatissime da locali e turisti, che si trovano proprio a ridosso del sito: in accordo con il comune di San Casciano, assicura il capo del Dipartimento Archeologia, anche dopo la realizzazione del parco "il loro utilizzo pubblico e libero sarà garantito".

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