Cultura

Encantadas, gli acquerelli di Davide Benati a Reggio Emilia

Opere storiche e inediti, un'avventura artistica cinquantennale

Encantadas, gli acquerelli di Davide Benati a Reggio Emilia

Redazione Ansa

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 06 DIC - Dopo le mostre ai Musei Civici (1992) e a Palazzo Magnani (2003), Davide Benati torna ad esporre nella sua città natale con un nuovo progetto, a cura di Walter Guadagnini, ospitato negli spazi quattrocenteschi di Palazzo da Mosto a Reggio Emilia. La mostra 'Encantadas', dal 7 dicembre al 2 marzo, ripercorre un'avventura artistica ormai cinquantennale attraverso una selezione di opere storiche e numerosi inediti, che prende il titolo dall'omonima serie pittorica realizzata negli ultimi anni. "Ho scelto per Palazzo Da Mosto - spiega l'artista - opere di vari periodi della mia storia. Molte sono state dipinte nel mio nuovo studio in città, altre arrivano da prestiti di collezioni pubbliche e private, anche loro mai esposte o esposte tanto tempo fa in gallerie Italiane e straniere. Sono tutte di grande formato, adatte agli spazi maestosi e pieni di fascino del palazzo".
    La personale a Palazzo da Mosto si apre con la produzione dei primi anni Ottanta, che ha dato notorietà a Benati costituendo la base fondante per il lavoro successivo: acquerelli di grande formato su carta nepalese di raffinata sensibilità, immagini eteree che uniscono Oriente ed Occidente, sogno e realtà.
    L'esposizione presenta poi una scelta di opere realizzate tra gli anni Novanta e l'inizio del nuovo millennio: grandi lavori in cui la pratica del dittico e del trittico si afferma come primaria. Il percorso, che si compone di circa cinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private e dallo studio dell'artista, si conclude con una serie di grandi trittici inediti, che testimoniano la continuità dell'ispirazione di Benati e il suo straordinario uso della luce e del colore.
    Completano la mostra alcune composizioni di carte e i taccuini di viaggio, in parte esposti nel 2024 alla Biennale Disegno Rimini: appunti privati in cui in pochi centimetri di carta, in poche gocce di acquarello, in pochi segni di matita si condensano gli studi per i grandi dipinti in esposizione.
    (ANSA).
   

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