Cultura

Nuove carte di 'Mary of Modena' all'Archivio storico

Collezione acquistata da una libreria antiquaria di Bologna

Redazione Ansa

(ANSA) - MODENA, 07 GEN - Le riunioni segrete, l'organizzazione e poi la partenza precipitosa, in piena notte, attraverso il giardino privato per raggiungere il Tamigi, da lì Dover e, infine, la salvezza sulle coste francesi dopo la traversata su una piccola barchetta di legno. È Francesco Riva, pittore bolognese della bottega del Guercino e guardarobiere di Maria Beatrice d'Este, a raccontare nei dettagli la fuga da Londra della regina, moglie di Giacomo II Stuart, e del piccolo Principe di Galles, di soli cinque mesi, il futuro Giacomo III pretendente al trono, avvenuta intorno alla metà di dicembre del 1688 per mettersi in salvo dalla "Gloriosa Rivoluzione", il colpo di stato per mano di Guglielmo d'Orange che portò alla deposizione del sovrano convertito al cattolicesimo.
    Il racconto autografo di Riva, ideatore ed esecutore materiale della fuga, compilato nell'agosto 1689 e indirizzato "Ai miei dilettissimi parenti…" a futura memoria e gloria per la sua "casa", è parte della collezione delle carte che documentano la fuga dall'Inghilterra della regina Mary of Modena acquisita dall'Archivio storico del Comune di Modena, che l'ha acquistata dalla libreria antiquaria Docet di Bologna.
    Un acquisto, commenta l'assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, che "arricchisce ulteriormente il patrimonio del nostro Archivio Comunale, grazie alla preziosa collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Continua, così, il nostro impegno nella conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico della nostra città. L'Archivio storico del Comune è una scoperta quotidiana, un istituto culturale centrale nella vita della città sul quale continueremo a investire".
    L'acquisizione è stata possibile grazie a una convenzione sottoscritta con la Regione Emilia-Romagna, che ha finanziato l'acquisto per l'intero ammontare di 25mila euro. Obiettivo dell'acquisto è non solo accrescere e arricchire il patrimonio dell'Archivio Storico comunale, ma anche salvaguardare l'integrità del nucleo di documentazione, unico e di particolare interesse storico, preservandolo da possibili future dispersioni e garantendone la libera fruizione da parte del pubblico e degli studiosi. (ANSA).
   

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