Cultura

Proclamati i vincitori della Open Call di Fotografia Europea

L'edizione 2025 dal 24 aprile all'8 giugno a Reggio Emilia

Redazione Ansa

(ANSA) - REGGIO EMILIA, 15 GEN - Michele Borzoni e Rocco Rorandelli (Italia 1979 e 1973) con il progetto 'Silent Spring', composto da fotografie documentarie che ritraggono giovani attivisti ambientali in tutta Europa, e Matylda Niżegorodcew (Polonia 2001) con il progetto 'Octopus's Diary', un'opera ibrida che combina il bianco e nero, il documentario soggettivo con elementi di performance, per esplorare i temi dell'identità, della connessione e della vulnerabilità, sono i vincitori dell'Open Call di Fotografia Europea 2025, che si terrà dal 24 aprile all'8 giugno a Reggio Emilia.
    I progetti sono stati scelti, tra oltre duecento ricevuti, dalla giuria composta da Luce Lebart, Walter Guadagnini e Tim Clark, direttori artistici del festival. Il tema di quest'anno, 'Avere vent'anni', invita a riflettere "su un'età che è sinonimo di slancio, sogni, inquietudini e trasformazione. Vent'anni è il momento in cui il mondo sembra pieno di possibilità, ma anche di scelte cruciali che plasmano il futuro".
    'Silent Spring' di Borzoni e Rorandelli - motiva la giuria - "è uno studio impressionante, composto da fotografie documentarie chiare che ritraggono giovani attivisti ambientali in tutta Europa. Mentre le condizioni climatiche estreme diventano la nuova norma, dai devastanti incendi a Los Angeles e dalle inondazioni torrenziali a Valencia alle temperature da allarme rosso di 47 gradi in India e alle precipitazioni di un anno in sole 24 ore negli Emirati Arabi Uniti, il loro lavoro, realizzato tra il 2021 e il 2024, parla dell'urgente necessità di reclamare potere di fronte al collasso degli ecosistemi. Il progetto documenta la rinascita di un'azione collettiva radicale".
    'Octopus's Diary' di Matylda Niżegorodcew "trabocca di giovinezza, ingegno e carattere. La giovane artista visiva polacca, attualmente studentessa di fotografia alla Film School di Łódź, ha prodotto un'opera ibrida che combina il bianco e nero, il documentario soggettivo con elementi di performance, per esplorare i temi dell'identità, della connessione e della vulnerabilità". (ANSA).
   

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