Cultura

Good Kill, la guerra con i droni fa male

In concorso al Lido il film di Andrew Niccol con Ethan Hawke

Redazione Ansa

La guerra come un videogioco, ma con morti vere e con la coscienza che va a pezzi insieme agli obiettivi. La storia che racconta Andrew Niccol nel film 'Good Kill', in concorso per gli Usa alla 71. Mostra del cinema di Venezia (26 agosto-6 settembre), fa paura ed è vera. Ovvero quella di un uomo di famiglia che fa il pilota di droni e combatte la guerra contro i talebani da Las Vegas. Quasi una routine prima di fare colazione con la sua famiglia. Ma da un certo punto in poi nel pilota qualcosa si spezza e arrivano disagio e rimorsi. Insomma un film che farà molto probabilmente discutere al Lido perché le 12 ore di lavoro del protagonista (Ethan Hawke) diventeranno per lui un modo di mettere in discussione la sua esistenza e per far riflettere sulle guerre prossime venture e sulla loro eticità. Su questa nuova professione, in genere praticata da ex piloti, non mancano casi eclatanti.

C'è quello di Brandon Bryant, riportato sulla stampa internazionale nell'ottobre del 2013. Per lui più di 6000 ore di volo, centinaia di missioni e il funebre attestato da bravo striker: 1.626 nemici uccisi in battaglia. Ma un certo punto il poveraccio non ce la fa più. L'aviazione vorrebbe trattenerlo e gli offre un bonus da 109 mila dollari. Ma dopo quasi sei anni di guerra, solo apparentemente virtuale, Brandon Bryant sta male. Lui che tra il 2007 e il 2012 non si è mai alzato in volo per l'Iraq o l'Afghanistan, ma ha solo guidato decine di droni da anonimi container del New Mexico e del Nevada, uccidendo centinaia di persone. Lui non ci sta più e non crede alla visione ufficiale dei suoi superiori che spacciano le missioni come "lavori puliti".

"La verità, invece - ha spiegato Brandon in un'intervista - è che niente è davvero pulito". Insomma non crede più sia giusto guidare questi veicoli senza pilota (Uav) al grido 'Sono uomini malvagi, è bene eliminarli'. A Brandon diagnosticano alla fine un disturbo da stress post-traumatico. In uno studio del 2011, un'equipe medica dell'aviazione Usa ha rivelato che, su 600 combat dei droni, il 42% presentava "livelli di stress tra l'alto e il moderato" e il 20% era "esaurito ed emozionalmente spossato". Il film, che ha nel cast, oltre a Ethan Hawke, Bruce Greenwood, January Jones, Zo Kravitz, Jake Abel è diretto da Andrew Niccol. Un vero talento nato nel 1964 in Nuova Zelanda. Oltre ad aver scritto la sceneggiatura di 'The Truman Show' (1998) ha al suo attivo come opera prima 'Gattaca' (1997). Nel 2004 scrive poi la sceneggiatura, acquistata da Steven Spielberg, di 'The Terminal'. L'anno successivo torna alla regia con 'Lord of War' nel quale dirige Nicolas Cage. Nel 2011 realizza 'In Time', seguito nel 2013 da un horror tratta da un racconto di Stephenie Meyer: 'The Host'.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it