(ANSA) - ROMA - Il titolo non poteva essere più calzante: 'Ne ho fatte di tutti i colori'. E così dopo la mostra celebrativa dei 50 anni di carriera arriva ora il documentario sulla sua vita: Enrico Lucherini, il più famoso tra gli uffici stampa dello spettacolo, 82 anni portati con la solita ironia biforcuta per cui è proverbiale e con altrettanta professionalità, istrionico, esibizionista, geniale, spiritoso.
Nel mondo dello spettacolo tutti lo conoscono, tutti lo temono e lui, davanti alla macchina da presa di Marco Spagnoli, ha accettato di raccontare alcuni dei mille aneddoti che ricorda, beato lui, alla perfezione (famosa la frase di Tornatore: "L'Alzheimer? A te quando ti vede scappa"). Il film oggi al Festival di Roma è una produzione Polifemo in associazione con Maremosso, Kobalt in collaborazione con Campari e Sky Arte e quindi si vedrà in tv. Nel documentario non c'è solo lui che ripercorre le tappe della sua storia cominciata da attore dopo la guerra - "ero un cane, bisogna ammetterlo, anche se posso raccontare di aver lavorato anche con Totò" - e proseguita inventandosi, per l'Italia, il mestiere del press agent, ma anche tanti personaggi che con lui hanno avuto a che fare, da Giuseppe Tornatore a Paolo Virzì, dai Vanzina a Gabriel Garko, da Leonardo Pieraccioni a Ettore Scola.
Il film comincia con un filmato d'epoca, uno spezzone di tv in bianco e nero: Maurizio Costanzo giovane accanto ad un Lucherini altrettanto giovane e sull'altra poltrona Giulio Andreotti, impassibile e con pelle di pesca. Enrico racconta alla platea tv in cosa consiste questo nuovo mestiere, il press agent, e a Costanzo che lo solletica su consigli per il nuovo presidente del Consiglio lì accanto, Lucherini risponde: "Gli direi di indossare giacche a quadri e m'inventerei un flirt con Tina Anselmi". Risposta del divo Giulio: "Oh Gesù". "Io sto in mezzo, tra l'attore e il giornalista, sono un mediatore", dice spiegando un termine ormai diventato di uso corrente. Lucherini passa in rassegna film e personaggi, 'C'era questo e c'era quello' (come il titolo di un suo libro con l'amico e socio storico Matteo Spinola, tratto dalla prima storica trasmissione tv italiana sul gossip, correva l'anno 1990). Nella casa ai Parioli, è seduto al tavolo della sua bella cucina di legno chiaro, con dietro Adua, la tata fidata da 20 anni: "E' sempre apparecchiata per tre, con me c'è il mio socio Gianluca Pignatelli e qualcuno arriva sempre".
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