Cultura

In Italia A Blast, film che racconta crisi greca

Firmata da Tzoumerkas la storia di una famiglia che esplode

Redazione Ansa

Tanta luce: nell'interno delle case, sulla spiaggia, sui capelli di una giovane mamma e dei suoi bambini, sui sogni che nascono quando si è giovani e felici. E subito dopo tanto buio: nella radio che trasmette notizie sulla crisi che sta strozzando la Grecia, sui libri dei conti del negozio di famiglia che non tornano, nei letti frequentati da un marito che ti ama eppure ti tradisce, negli occhi di una madre paraplegica, nella pineta del posto dove sei nato che ti abbassi a incendiare dolosamente per ottenere denaro dall'azienda che ci vuol fare un mega albergo. A Blast - il film di Syllas Tzoumerkas presentato a Locarno e in uscita nelle sale italiane il 27 agosto per Microcinema Distribuzione - è fatto di dolorosi contrasti, di "pugni allo stomaco", di una realtà cruda senza sconti e filtri, della crisi che travolge il paese ellenico e fa esplodere la vita di una famiglia come tante.

    La "dimensione familiare" come punto di vista privilegiato sulla deriva generale della sua nazione in caduta libera era già stata scelta da Tzoumerkas, giovane regista della nuova leva greca, per il suo film d'esordio Homeland. In A Blast sceglie di scavare più a fondo e spalanca le porte delle case, trascina lo spettatore a furia di flash back dentro la vita, dentro il letto e dentro i pensieri della protagonista Maria. A darle un volto, da angelo infangato ma non vinto e da anti-eroina disillusa, si presta Angeliki Papoulia, già musa in molti film di Yorgos Lanthimos e anche nell'ultimo The Lobster, premiato a Cannes.

La vita di Maria - madre di tre figli, moglie innamorata alla follia del marito marinaio perennemente in viaggio (interpretato dal regista e sceneggiatore Vassilis Doganis, alla sua prima come attore in un film) e figlia responsabile che ha rinunciato a un futuro all'università per occuparsi del negozietto di famiglia, della madre disabile e della sorella con problemi mentali - a un certo punto "deraglia". E niente è più come prima. "D'ora in poi - dice Maria - voglio parlare solo con gente estranea, preferisco il rimorso che provo piuttosto che la vita che ho condotto sino ad oggi. Spero di avere una vita molto meno futile ma non tanto dolorosa".

 

Un fil rouge di questa narrazione volutamente scarna e frammentata è il sesso. Prima di tutto gli amplessi di Maria e Yannis all'inizio gioiosi e intrisi di progetti e promesse, poi via via più densi di pensieri e selvaggi. In uno di questi Maria, quasi presaga del futuro, gli chiede: "Mi amerai per sempre? Più di tutti? Qualsiasi cosa accada? Qualsiasi cosa farò? Anche se non ti amerò più?". E poi ci sono i tradimenti di Yannis, che ama la moglie ma non si nega storie con prostitute e con marinai. Sempre con il sesso Maria "cristallizza" il suo burn out: in una postazione internet pubblica si mette a guardare scene porno davanti agli occhi attoniti dei suoi vicini mentre nella sua mente ripercorre le notti d'amore con Yannis.


    Nel cast con la Papoulia e Doganis una serie di pluripremiati attori del teatro e del cinema greco: da Themis Bazaka (la madre) a Maria Filini (la sorella Gogo), da Giorgios Biniaris (il padre) a Makis Papadimitriou.

A dare ritmo alla narrazione la "musica-rumore" del gruppo aperto drog_A_tek, capace di creare un inno all'improvvisazione caotica, grazie alla scelta di registrare suoni di vita vissuta utilizzano oggetti, strumenti musicali analogici e digitali, macchine da scrivere e addirittura rifiuti.
   

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