''Speravo che qualche cliente mi salvasse, ma nessuno vuole portare a casa il ricordo del maiale che è". E' la frase lapidaria di una delle bambine costrette a prostituirsi protagoniste in Talking to the trees di Ilaria Borrelli, dramma on the road ambientato in Cambogia su temi come il turismo sessuale, il traffico e lo sfruttamento di minori.
''Ho intervistato alcune bambine uscite dalla prostituzione che mi hanno raccontato anche cose molto più orribili di quelle che mostro'' spiega la regista, che ha girato il film con 50mila euro: ''Molti festival l'hanno rifiutato senza vederlo, il tema spaventa... Il mio sogno è farlo vedere a Papa Francesco''. A recitare le protagoniste sono bambine che non hanno vissuto realmente quelle esperienze: ''Le ho scelte fra oltre 100 attraverso provini nelle scuole - aggiunge la regista - C'è voluto tempo per convincere i genitori a dare il permesso alle figlie. Mi ha aiutato fare una proiezione di Pretty woman, per mostrare che anche Julia Roberts ha interpretato una prostituta.
Se mi capitasse di incontrarla un giorno, le dirò che mi ha salvato il film''.
Per contrastare il traffico di bambini, oltre a una sempre maggiore cooperazione fra Paesi, si ricorda infine, ''bisognerebbe far approvare al più presto al Senato il ddl sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati, che ogni anno in Italia rischiano di finire nei giri criminali, della prostituzione o del traffico d'organi''.
Talking to the trees, un film sui predatori di bambini
Ilaria Borrelli racconta prostituzione minorile e il sommerso del turismo sessuale