Cultura

Shang-Chi, il cinematic Marvel tutto action e Asia

In sala dal 1 settembre distribuito da Walt Disney

Redazione Ansa

Tra i primati di SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI di Destin Daniel Cretton c'è quello di essere il primo film della Marvel a maggioranza asiatica, un po' come Black Panther sul principe di Wakanda lo è stato per quella di colore. Comunque un cinecomic del Mcu - il Marvel Cinematic Universe - in salsa action e sorprendente per gli effetti speciali che il capo degli Studios Kevin Feige sognava di realizzare da sempre. Il film, in sala dal 1 settembre distribuito dalla Walt Disney, è incentrato sul maestro di kung fu Shang-Chi (l'attore canadese di origini cinesi Simu Liu) figlio del (vero) mandarino, villain a capo dell'organizzazione criminale dei Dieci anelli già visto nel terzo film monografico su Iron Man. Insomma in questo blockbuster di scena il viaggio iniziatico di un supereroe destinato a crescere e progredire attraverso mille difficoltà, soprattutto per il fatto che deve confrontarsi con un passato oscuro che pensava di essersi lasciato alle spalle quando viene trascinato nella rete della misteriosa organizzazione Ten Rings. Nel cast anche Tony Leung nel ruolo di Wenwu, Awkwafina nel ruolo dell'amica di Shang-Chi, Katy, e Michelle Yeoh nel ruolo di Jiang Nan, Ben Kingsley , Fala Chen, Meng'er Zhang, Florian Munteanu e Ronny Chieng. "Il problema più grande della vita di Shang-Chi è non sapere chi lui sia veramente. Deve imparare a gestire ogni parte di sé. Se non permetterà a se stesso di esaminare tutto - il bene, il male, la luce e l'oscurità - e di farlo convivere, non sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale" spiega il regista nato a Maui (Hawaii) che a 19 anni si è trasferito a San Diego, California per iscriversi alla Point Loma Nazarene University. Il suo passato di assistente sociale? Daniel Cretton, nella global press conference zoom, non lo rinnega affatto, anzi : "Sono stato per due anni in una casa famiglia per adolescenti a rischio, ma tecnicamente non ero nemmeno un assistente sociale: il mio titolo era di assistente all'infanzia. È un lavoro che comunque mi ha segnato e ha influenzato la mia vita come la mia visione del mondo". All'incontro anche Ben Kinsley che scherza quando il moderatore gli dice con ironia che la madre lo ricorda bene per la sua interpretazione di Ghandi: "Anche per quel film - ricorda Kinsley - si aprì un dibattito culturale perché ritraeva minoranze poco frequentate dal cinema di allora. Raccontare una storia è guarire. E penso che questa storia dato che è così bella e ricca, alla fine guarirà chi la vede. Io come attore shakespeariano trasportato in un ambiente completamente esotico, sono sopravvissuto e non ho avuto problemi grazie all'accoglienza che mi hanno riservato tutti i miei bellissimi colleghi. Nonostante provenissimo da una cultura diversa, questa cosa era irrilevante, siamo tutti attori, la stessa famiglia". Una curiosità: il personaggio di Shang-Shi è apparso nei fumetti Marvel per la prima volta nel 1973. Oltre la conoscenza assoluta delle arti marziali, il supereroe ha anche la capacità di riprodurre innumerevoli copie di se stesso. Nel film deve affrontare un'organizzazione terrorista chiamata i Dieci Anelli e il suo leader, Il Mandarino, con il quale in passato ha avuto dei legami. Frase cult del film quella che Wenwu dice a Schang - Chi: "Nell'arco della mia vita i dieci anelli hanno dato potere alla mia famiglia, se tu li vorrai un giorno dovrai dimostrarmi che sei abbastanza forte da indossarli".

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