Cultura

Andrea Segre, Venezia senza case come 'moeche'

Metafora città che si spopola. Da regista pre-apertura su Covid

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 31 AGO - Venezia che perde case e abitanti: come tante 'moeche', i prelibati granchi in mutazione pescati con fatica nelle barene della Laguna, i residenti perdono il tetto sotto cui vivere, sfrattati dall'economia turistica prevalente. Una metafora che Andrea Segre presenta il 1 settembre in apertura delle Giornate degli Autori della 78/a Mostra del Lido, dove torna dopo 10 anni con un lungometraggio.
    "Welcome Venice", scritto da Segre con Marco Pettenello, vanta un cast di alto livello, dai protagonisti Andrea Pennacchi e Paolo Pierobon, con Ottavia Piccolo, Roberto Citran e Sara Lazzaro, ma anche con veri 'moecanti', gli allevatori del prezioso crostaceo. E' la contesa tra due fratelli, Pietro (Pierobon) e Alvise (Pennacchi), uno legato alla casa di famiglia dove vuole continuare a pescare, l'altro che vorrebbe farne un alloggio per risolvere i problemi economici di tutta la famiglia. Un 'braccio di ferro' che avrà una soluzione e una conclusione potente e surreale. Lo scenario è quello della Venezia popolare, del sestiere della Giudecca, dove vive la gente vera che viene 'espulsa' verso la terraferma, e dove le case sono trasformate in bed and breakfast.
    Andrea Segre firma anche il documentario di preapertura della Mostra di Venezia 2021, proiettato il 31 agosto in Sala Darsena.
    "La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del Covid" è prodotto con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà, con immagini originali e filmati d'archivio del "dietro le quinte" dell'edizione 2020, svoltasi con le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza. "Non posso chiamarlo film - ha commentato il regista - sono appunti in presa diretta di un pezzo inatteso della storia della Mostra e del cinema, sono semplicemente uomini e donne incontrate nel cuore della Mostra, che riflettono su quanto stanno e stiamo vivendo". (ANSA).
   

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