Cultura

Almodovar al Lido, le madri imperfette e la storia

Madres Paralelas film d'apertura su desaparecidos di Spagna

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 01 SET - Storia, dolore e 'madri imperfette', tutto questo e molto di più in MADRES PARALELAS, film d'apertura di questa edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. Un film di Pedro Almodovar meno rumoroso, colorato e barocco del solito, ma più maturo e con tanta voglia di fare i conti, oltre che con il mondo femminile, anche con la storia di Spagna e i suoi desaparecidos. "Oggi mi interessano di più le 'madri imperfette' - dice il regista in conferenza stampa a Venezia -, le madri precedenti che ho raccontato erano diverse, erano ispirate per lo più a mia madre o a quelle figure femminili che mi hanno educato, donne che vedevo da bambino come onnipotenti".
    Chi sono queste madri parallele e imperfette? Per quel poco che si può dire senza fare troppo spoiler, sono Janis (Penélope Cruz), fotografa di successo quarantenne, e la diciassettenne Ana (Milena Smit). Le due si ritrovano a condividere la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire, due donne single totalmente diverse per carattere, ma entrambe in una gravidanza non attesa. Janis non ha rimpianti e nessuna paura, mentre Ana è più che spaventata. Quello che succede tra queste due donne in un breve arco di tempo e davvero straordinario è pieno di pathos. A questo si aggiunga il fatto che Janis aspetta un figlio da un rapporto occasionale con antropologo forense (Israel Elejalde) a cui la donna a un certo punto fa un appello: quello di recuperare i corpi dei bisnonni, vittime dei falangisti, che sono stati sepolti in una fossa comune che lei ha individuato. "La memoria storica spagnola rispetto ai desaperecidos è ancora in sospeso nella società spagnola che è molto in debito rispetto a queste vittime", sottolinea il regista. (ANSA).
   

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