VENEZIA - "Ho voluto raccontare Napoli nella sua ritrosia, la Napoli più sghemba, meno spudorata, più melanconica". Così oggi Roberto Andò racconta IL BAMBINO NASCOSTO, film fuori concorso in questa 78/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica con uno straordinario Silvio Orlando.
"Una storia che si svolge a Napoli, in pochi metri quadrati, quelli dell'appartamento in cui un maestro di pianoforte tiene nascosto un bambino che non conosce. Pochi metri in cui si misurano il senso profondo della vita e la possibilità di amare e di essere amati - così racconta la storia il regista -. Il bambino è figlio di un camorrista e, come accade quando l'infanzia è negata, ignora l'alfabeto dei sentimenti. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, solitario. Un uomo di passioni nascoste, segrete. La musica è il suo demone, la sua misura. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di un bambino difficile, ribelle. Una partita rischiosa in cui, dopo un'iniziale esitazione, si getterà senza remore". E ancora Andò: "Napoli è come un grande arcipelago dove una prostituta e una principessa possono vivere nello stesso palazzo, ovvero due mondi distanti come possono esserlo quello di un uomo in fuga da se stesso, grazie alla musica, e di un ragazzino che non ha troppo futuro". Per il regista siciliano, "c'è in questo film un po' la contrapposizione tra Antigone e la legge naturale e Creonte come legge invece delle comunità. Questo dell'infanzia è comunque un grande tema difficile da risolvere e di cui ognuno di noi si dovrebbe prendere carico. E va detto - conclude - che vale molto di più l'intervento del singolo, come nel caso de IL BAMBINO NASCOSTO, che quello pubblico, ovvero quello delle organizzazioni". Nel cast del film, distribuito da 01 anche Lino Musella, Imma Villa, Sasà Striano, Tonino Taiuti, Gianfelice Imparato, Francesco Di Leva e Roberto Herlitzka.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it