(ANSA) - ROMA, 05 OTT - "Un film se si sente e giudica bello,
ha il suo pieno diritto e non c'è altro da dire". Lo ribadiva
nel 1948 Benedetto croce, parlando dell'artisticità del cinema,
contestata in quegli anni da nomi come lo storico e critico
d'arte Cesare Brandi, secondo il quale invece la settima arte
era solo "una surrogazione offerta alla massa".
L'antologia comprende altre chicche come una lettera del 1955 di
Vittorio De Sica e una del 1977 di Frank Capra. Nei testi, si
ripercorrono vari periodi della rivista, compresi gli inizi in
pieno fascismo. Si trovano poi fra gli altri, il colloquio tra
Roberto Rossellini e Mario Verdone sul neorealismo (1952);
Sergio Leone che spiega se stesso (1971); Alberto Moravia sul
cinema come specchio involontario della società italiana (1977);
la trascrizione di un incontro al Csc con Martin Scorsese 'tra
Hollywood e New York' (2001), fino fra gli altri, a Il caso
Sordi secondo Goffredo Fofi (2018). Un racconto che continua con
il numero di Bianco e nero, uscito, a fine settembre, il 601,
dedicato a Ettore Scola. (ANSA).
Il cinema nella 'carica dei 600' di Bianco e nero
Esce antologia su rivista nata nel 1937. In arrivo numero 601