(ANSA) - ROMA, 13 OTT ->ANSA-FOCUS/ Reitman, ecco i nipoti dei Ghostbusters In anteprima europea ad Alice nella citta' 'Ghostbusters: Legacy' (di Francesca Pierleoni) (ANSA) - ROMA, 13 OTT - Una delle domande che piu' hanno fatto, negli anni, al regista Jason Reitman e' 'Quando dirigi un tuo film sui Ghostbusters?'. Un'impresa, riprendere la saga firmata dal padre Ivan, che inizialmente l'ha intimidito ('credevo la gente volesse rivedere solo i personaggi in quelle atmosfere e con quei costumi, non che fossero interessati alla mia visione' spiega in streaming il cineasta nell'incontro stampa internazionale) che alla fine ha deciso di affrontare. E' nato cosi Ghostbusters: Legacy, sequel che si ricollega direttamente ai primi due capitoli sugli 'acchiappafantasmi' diretti da Ivan Reitman nel 1984 e nel 1989, al debutto in anteprima europea per l'apertura di Alice nella citta', la sezione autonoma dedicata al pubblico piu' giovane della Festa del Cinema di Roma (14 - 24 ottobre) e in sala dal 18 novembre con Warner Bros. Il film e' una full immersion nell'universo Ghostbusters in omaggio ai fans, tra zaini protonici, trappole per fantasmi, tute, la speciale auto Ecto-1, amici e nemici storici, ma allo stesso tempo un viaggio per una nuova generazione, grazie ai protagonisti adolescenti Mckenna Grace, Finn Wolfhard (Stranger Things), Logan Kim e Celeste O'Connor, insieme fra gli altri a Carrie Coon, Paul Rudd, piu' una serie di cameo di molti protagonisti originali, come Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts. 'Abbiamo voluto fare un film sui nipoti dei Ghostbusters, parliamo di fantasmi reali e metaforici - aggiunge Reitman -. Con il cosceneggiatore Gil Kenan abbiamo cercato di creare una storia che facesse venire voglia di tornare in sala, per godersela, come accadeva negli anni '80, quando registi come Zemeckis, Spielberg, Joe Dante, insieme a mio padre, realizzavano intrattenimento per il grande pubblico di grandissima qualita'; da ET a Gremlins, da Goonies a Ritorno al futuro. Film con i quali siamo cresciuti e di cui volevamo riportare lo spirito al pubblico del 2021. Sia io che Gil abbiamo due figlie della stessa eta' della protagonista, e volevamo potesse esserci anche per loro una storia nella quale un teenager puo' voltare un angolo e diventare un eroe'. Il legame con il passato, nel racconto, e' anche famigliare: parte da Callie (Coon) mamma single della 12enne Phoebe (Grace), 12enne con una grande passione per la scienza e il 15enne Trevor (Wolfhard), che dopo aver subito uno sfratto decide di trasferirsi con i figli nella casa in Oklahoma che le ha lasciato il padre, da poco scomparso, con il quale Callie non aveva rapporti da decenni. Tra strane scosse telluriche e una misteriosa miniera, Phoebe scopre di essere nipote di uno degli originali Ghostbusters, Egon Spengler (era interpretato da Harold Ramis) e di dover tornare ad affrontare con il fratello e nuovi amici come Podcast (Kim) e Lucky (O' Connor), pericoli molto simili a quelli affrontati dal nonno e i suoi compagni d'avventura... 'Volevamo infondere in Ghostbusters: Legacy la stessa passione che io e Jason da bambini abbiamo provato vedendo il film - spiega Kenan -. Ricordo che per me era stata un'esperienza travolgente e piena di sorprese. Tutti elementi vitali che avevano molti film di quegli anni. Riproporli con interpreti cosi' giovani era il modo migliore per introdurli a una nuova generazione'. Jason Reitman gia' autore di film amati dal pubblico e la critica come Juno e Tra le nuvole, aveva sei anni quando il papa' girava il primo Ghostbusters ('mi ricordo che andavo sul set e trovavo papa' con Bill Murray, Ernie Hudson, Dan Aykroyd e Harold Ramis, sul tetto di un palazzo o il gigantesco Marshmallow Man volare nel cielo...') e 10 quando e' apparso in un cameo nel ruolo di un bambino pestifero in Ghostbusters 2: 'Potremmo riprendere quel personaggio e farne il cattivo in un prossimo film della saga...' scherza. Quando ha deciso di andare al padre per dirgli che aveva deciso di riprendere la saga 'ero nervoso, ma lui ha recepito subito l'idea, basata sul concetto di famiglia e di una nuova generazione. Gli ho raccontato di questa bambina che riaccende lo zaino protonico del nonno... e quando ho finito lui ha pianto. Al Comic-Con abbiamo visto il film insieme, e papa' brillava d'orgoglio. Ho fatto il film anche per lui'. (ANSA).
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