Quentin Tarantino, oltre ad essere un regista geniale, è un vero fenomeno di fisicità, irruenza verbale e soprattutto risata compulsiva e contagiosa. Impossibile resistergli come è capitato nell'incontro con pubblico e stampa alla Festa di Roma che gli consegna un più che meritato premio alla carriera.
Intanto il politically correct sembra impedire sempre più ogni tipo anche di accennata trasgressione. "Credo che oggi sia più difficile fare film, ma non impossibile raccontare certe cose. Bisogna crederci e non preoccuparsi troppo. Anche PULP FICTION ebbe l'attenzione negativa di molti critici per i temi e lo stile. Non bisogna essere troppo sensibili, e non vedere mai le cose come un attacco personale. Comunque, va detto, ai tempi di PULP FICTION, era molto diverso. Se lo avessi fatto solo quattro anni dopo sarebbe stato più complicato".
Il cinema è morto? "Staremo a vedere, impossibile rispondere con certezza. Io ho una mia sala cinematografica (New Beverly, ndr.) e da quando l'abbiamo riaperta c'è stata un'affluenza incredibile tanto che ho appena acquistato un'altra sala. Forse il cinema nel futuro diventerà uno spazio un po' di nicchia. È vero le cose stanno cambiando. Sono stato comunque fortunato C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD è uscito appena in tempo, prima della Pandemia, come un uccello che riesce ad uscire da una finestra pochi secondi prima che si chiuda".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it