"Sordi la stimava tantissimo, come nessun altro collega, per via dei suoi famosi proverbiali 'tempi'" e "poi le voleva bene" dice Carlo Verdone ricordando Monica Vitti nel documentario di Fabrizio Corallo dedicato a Monica Vitti. "La gente la sentiva vicina, era entrata nel cuore di tutti", poi si corregge e aggiunge "è nel cuore di tutti".
Dal 2002 non è più apparsa in pubblico, protetta fortissimamente dal marito Roberto Russo, nella malattia degenerativa che l'ha sottratta alla vita sociale. Il documentario allora ha il grande valore di restituircela in qualche modo attraverso bellissimi spezzoni cinematografici, sue interviste televisive, sue partecipazioni: commuove rivederla nel suo magnifico splendore di attrice dotatissima, di donna stupenda, di talento, intelligenza, ironia, capacità. Gli sguardi in tv da Maurizio Costanzo tra lei e Sordi - una coppia che a partire da Amore mio aiutami fece infiammare il box office di fine anni '60 - complici, affettuosi, che si dichiarano reciproco bene, commuovono, così come la frase scelta per l'apertura del film (presentato in anteprima alla festa di Roma 2021): "Sai cosa vorrei? Tutte le persone che mi hanno voluto bene averle qui davanti a me come un muro" che sembra un ultimo desiderio e non importa se in quelle immagini Monica Vitti era giovane, bellissima e fragile, davanti alla cinepresa. Il film si apre e si chiude in una Villa Borghese vuota, lo stesso parco cittadino che fa dire a Michele Placido: "Mi è sembrato di vederla una decina di anni fa. Girava voce che alle 5 andava a passeggio accompagnata da Roberto Russo, e io ho pensato di averla incrociata". La sua è un'assenza totale, persino fitta di mistero (come quando un anno fa Russo dovette smentire di nuovo che era in una clinica in Svizzera: "è a Roma, a casa sua, con me e una badante che aiuta"). Da tanti anni Monica vive nel silenzio ha preso a dimenticare fatti, persone, personaggi e anche l'interprete, se stessa. Ma l'affetto degli italiani è intatto.
Vitti, da 20 anni non appariva in pubblico
Nel silenzio l'amore degli italiani, così un documentario la ricordava