"Leggerezza e commozione. Questo film mi ha commosso scriverlo, girarlo, montarlo, presentarlo.
Mi provoca questo sentimento questa emozione, gioisco alla nomination commosso" dice Paolo Sorrentino dopo aver ricevuto oggi la candidatura all'Oscar per il miglior film internazionale con E' Stata la mano di Dio. "Entrare una volta nella cinquina delle nomination è un caso, entrarci due volte è stupendo, certo ci speravo ma non me lo aspettavo. Erano tanti i film buoni della short list e arrivare alla candidatura era tutt'altro che scontato. Tra i cinque annunciato oggi ad esempio non c'è Un eroe di Asghar Farhadi, un grande regista e questo da' la misura di quanto sia un gioco complicato", aggiunge il regista Sorrentino in una video call dalla sua abitazione a Roma.
Il favorito, "inutile fare finta di niente - dice all'ANSA - è Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi che ha nomination anche per miglior film e miglior regia. Ma devo dire che sono molto a mio agio a non essere il favorito. Otto anni fa per La Grande Bellezza ad un certo punto lo ero diventato, mi metteva soggezione, mi piace molto di più partire dalla panchina".
Subito dopo l'annuncio delle nomination su Instagram ha postato una foto con un camion con l'immagine di Diego Maradona e la scritta 'in viaggio verso Los Angeles'. "Ho nel telefonino una cartella di foto di Maradona - confessa Sorrentino - ma non darei troppa importanza a queste cose, sono giochini".
Rispetto al tempo della Grande Bellezza, "mi sento diverso, sono più vecchio ma forse per questo ho un rapporto con le cose meno nervoso, più pacificato. E' un grandissimo sollievo, è uno dei pochi benefici dell'avanzare dell'età. Questo non vuol dire essere meno appassionati - prosegue - sono più fatalista però, più pronto a quello che viene nel bene e nel male, senza farmene troppo un cruccio". La festa in famiglia sarà domani mentre con Netlfix si farà una strategia di promozione, una marcia di avvicinamento di proiezioni e incontri dopo quelli fatti nei mesi precedenti, complicati dall'emergenza sanitaria, "4 mesi avanti e indietro, molto faticosi".
Paolo Sorrentino sembra davvero felice così, già pregusta il ritorno in primavera a Los Angeles da finalista per la notte degli Oscar del 27 marzo. "Sarà bello andare alla serata, è una grande festa e al di là del glamour una grande occasione per incontrare persone che fanno il tuo lavoro e vengono da tutto il mondo e ormai queste occasioni sono sempre meno. Per questo si si può pensare alla vittoria finale ma è una vittoria già questa di entrare in un gruppo ristretto di registi che vengono considerati bravi. Come vincere? I detrattori dicono che il film è stato concepito per vincere l'Oscar, sarebbe bellissimo avere la formula, ma non ce l'ho e neanche Spielberg ce l'ha".
Quanto alle candidature degli altri Sorrentino si sbraccia in complimenti per Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, "lo trovo nella sua apparente convenzionalità un capolavoro complicato da far, difficile raggiungere quel tasso di leggerezza ed emozione. Eviterei di parlare di tutti gli altri, lui gioca in un altro campionato". A caldo aveva commentato di essere felice per la nomination perchè E' stata la mano di Dio tocca i temi che più gli stanno a cuore: " un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l'ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre". E ironia vuole che dopo 8 anni sia proprio lui a fare il bis come italiano nominato per il miglior film straniero, "ma è un caso, non vuol dire che gli anni scorsi non ci fossero italiani altrettanto buoni, sono circostanze, momenti giusti, imprevedibilità". Si chiude con Robert De Niro che ha scritto una lettera d'amor per E' stata la mano di Dio. "E' stata felicità pura. De Niro per me, per la mia generazione e per altre generazioni è una specie di divinità. De Niro è il cinema.
Nel film il protagonista insegue di vedere C'era una volta in America, il me stesso grande ha avuto la possibilità di incontrarlo e lui ha addirittura amato il film, è come essere incoronati". (ANSA).
Sorrentino agli Oscar, gioisco commuovendomi
'Questo film è emozione, non parto da favorito'