Cultura

'La ricetta italiana', un 'Vacanze romane' in salsa cinese

Novemila copie in Cina per film girato a Roma con cast asiatico

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 APR - Novemila copie in Cina per un film di produzione italiana al 50%, in uscita a maggio? Può sembrare assurdo, ma è il caso di LA RICETTA ITALIANA, è firmato da una regista cinese come Hou Zuxin e uscirà appunto a maggio in novemila delle circa 80mila sale della Repubblica Popolare Cinese. Ma le sorprese non finiscono qui per questo film che aprirà domani sera la 24/a edizione del FAR EAST FILM FESTIVAL di Udine. Quasi un remake di VACANZE ROMANE, ma girato da attori cinesi, il film ha come protagonisti Peng (Liu Xung), pop star cinese piena di glamour arrivata a Roma per un reality show, e la giovane Mandy (Huang Yao), una sorta di cenerentola che vive in Italia con gli zii e si arrabatta fra mille lavori, ma sogna di diventare una grande chef (il suo idolo è Antonino Cannavacciuolo). "Il progetto nasce dal workshop dell'associazione europea Bridging the dragon che da anni favorisce le opportunità di collaborazione con la Cina in campo audiovisivo - dice all'ANSA il produttore Cristiano Bortone - . L'entusiasmo dei partecipanti per la sceneggiatura di Alberto Simone ci ha spinto a svilupparlo in una pellicola pensata per il grande pubblico cinese, che ancora oggi è affascinato da classici come Vacanze romane e dall'immagine dell'Italia e delle sue straordinarie eccellenze. Ecco dunque nel film elementi iconici come la Vespa, la cucina, le vittorie di calcio contro la Germania, l'Aperol Spritz con vista sui tetti di Roma, l'alba sui fori e gli scorci della città più bella del mondo". Insomma una vera e propria armata commerciale italiana attraverso una storia molto pudica (non si va oltre il bacio, come è per il cinema popolare cinese), tra questi due innamorati alle prese con una notte magica che insegna loro soprattutto a inseguire i loro sogni. "Abbiamo realizzato il film tenendo a mente le esigenze di questo mercato, oggi diventato il più grande al mondo con i suoi 80.000 schermi (il doppio di quegli statunitensi) e una grande voglia di storie e novità. Nostra compagna d'avventura - continua Bortone - la società Kaixin Mahua, una specie di Colorado Film cinese, un nome famosissimo nel proprio paese, con una lunga tradizione di attori comici, tour teatrali e blockbuster cinematografici dai risultati per noi inimmaginabili". Che tipo di mercato c'è oggi in Cina? "Negli ultimi quindici anni si è sviluppato un cinema commerciale e popolare con un pubblico che va dai diciotto ai trenta anni disseminato nelle piccole città della Cina (si consideri che circa 250 di queste hanno un milione di abitanti). Un cinema che può ricordare quello degli anni Sessanta italiano, e che resta comunque un intrattenimento a basso costo molto frequentato". Gli incassi in Cina? "Sono impressionanti. Basti pensare che attualmente The Battle at Lake Changjin ha ottenuto 900 milioni di dollari, mentre al secondo posto troviamo Ciao mamma con più di 800. Nonostante questo gli europei si approcciano alla Cina in maniera sbagliata, 'occidentocentrica'. Dimentichiamo che la Cina ha 5000 anni di tradizione, e che considera se stessa il 'regno di mezzo', il centro dell'universo". E ancora: "In Cina non ci sono fondi pubblici, il cinema non è un'attività culturale, ma squisitamente commerciale. Per questo sono i privati che investono. Insomma la Cina è molto più vicina a Hollywood che al nostro cinema d'autore". LA RICETTA ITALIANA, coproduzione Italia - Cina - Germania, ha sul fronte italiano l'Orisa Produzioni di Cristiano Bortone e Dauphine Film Company di Roberta Manfredi e Alberto Simone, Rai Cinema, il sostegno della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema International e il supporto di Roma Lazio Film Commission

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