(ANSA) - PESARO, 19 GIU - "Pasolini è ancora rilevante ad
oggi perché è una mente brillante, vedeva le cose in modo molto
chiaro. Era un intellettuale oltre che un poeta ed uno
scrittore, poteva esprimere tutto ciò che aveva dentro di sé".
Lo ha detto Abel Ferrara in un incontro stampa a Pesaro, dove
questa sera sarà proiettato, in occasione del centenario della
nascita, il suo film sul regista, nell'ambito della Mostra del
Nuovo Cinema.
Al di là delle ricorrenze, secondo Ferrara, Pasolini "non
verrà dimenticato da me. O dalle persone che sono sensibili e
che sono alla ricerca della verità, che sia la poesia, la
conversazione politica, il giornalismo, il cinema. Le sue opere
sono lì fuori per tutti, è come andare alla ricerca dell'oro o
dei diamanti: ci sono, ma devi scoprirli tu. Se la scusa è il
centenario per scoprirlo, pazienza. Ma nessuno lo dimenticherà.
E' un fenomeno internazionale, non solo italiano". Di Pasolini
Ferrara è un cultore e un appassionato, tanto de definirsi uno
"studente": "non ho fatto ricerche per il film, Lo studio da
quando ero adolescente", da quando fu folgorato dal Decameron
all'inizio degli anni '70, quando i film italiani erano
proiettati a New York nei grandi cinema, "sono stato
risucchiato, ho voluto vedere tutti i suoi film. Ho visto Salò
dopo la sua morte". Pasolini anticipatore, ha osservato ancora
Ferrara: "capi nel 1975 che il consumismo era la tragedia del
mondo, una vita in armonia con la natura che deraglia
completamente e diventa una vita di oggetti da venerare....alla
fine degli anni '60 vedeva questi giovani strafatti, a cui manca
una educazione spirituale. Nell'ultima intervista disse: non è
una tragedia che un 15enne voglia un orologio, una tragedia è
che possa uccidere per quell'orologio".
L'Italia è ormai un po' la seconda casa di Ferrara, "perché
anche se non facessi film, a Roma mi chiamerebbero comunque
maestro, gli piacerei comunque perché loro capiscono che sono un
regista che ha dedicato la sua vita all'essere un cineasta. A
New York ciò che definisce chi sei sono i soldi che hai in
tasca". Intanto si prepara ad una nuova esperienza: "andrò in
Ucraina e vedrò cosa succede, come documentarista". (ANSA).
Pasolini: Abel Ferrara, ancora rilevante e anticipatore
Lo studio da quando ero adolescente. In futuro doc in Ucraina