Cultura

Ricky Tognazzi, dal centenario di Ugo a una fiction con Ferilli

Riceverà Premio Pisti al SalinaDocFest. Sul set a gennaio

Redazione Ansa

Un anno, quello di Ricky Tognazzi, che sta trascorrendo "in gran parte in tour", in giro per l'Italia per partecipare alle varie celebrazioni per il papà Ugo in occasione del centenario della nascita; ma anche un appuntamento il 15 settembre al SalinaDocfest, dove riceverà il premio Pistì per il suo documentario dedicato al genitore "La Voglia Matta di Vivere" e a gennaio il ritorno sul set per una nuova fiction prodotta da Mediaset nella quale dirigerà ancora Sabrina Ferilli. Sono fra le tappe dei prossimi mesi per il regista, che insieme alla sorella Maria Sole e ai fratelli Gianmarco e Thomas Tognazzi ha collaborato con Torvaianica - Comune di Pomezia (area dove si trova la storica casa di famiglia) alla serie di eventi di 100% Ugo, il mese di festeggiamenti (tutto agosto) dedicato al padre.

Si va da due mostre fotografiche a due rassegne cinematografiche, a premi speciali, fra gli altri a Pupi Avati, Giovanna Ralli, Carolina Crescentini, Barbara Ronchi, Riccardo Milani, Massimo Ghini; alle 'abbuffate culinarie' sulle ricette fantasiose dell'interprete di Amici miei e al ritorno di un torneo sportivo all'insegna dei vip intitolato all'attore, non di tennis (come quello creato al Villaggio Tognazzi e durato oltre 25 anni), ma di padel, per la vittoria della Padella d'oro. "Dedicheranno omaggi a papà anche la Mostra del cinema di Venezia (con la versione restaurata de La Marcia su Roma di Dino Risi a Venezia Classici), e la Festa del cinema di Roma - ricorda -. Ci sarà poi anche l'attribuzione ufficiale, in occasione della Festa del Torrone, della quarta T di Cremona (dove Ugo Tognazzi è nato); è chiamata la città delle tre T, quelle di turòon, Turàs e tetàs (cioè il torrone, il Torrazzo e le 'tettone', ndr), ora sarà ufficiale anche la quarta T per Tognazzi" spiega.

Fra i tanti progetti ai quali sta lavorando con la moglie Simona Izzo "ce n'è uno per Canale 5 in dirittura d'arrivo, nel quale torno a dirigere Sabrina Ferilli - ha detto Tognazzi all'ANSA alla presentazione del SalinaDocFest, organizzato da Giovanna Taviani -. E' il terzo insieme, sempre ispirato a una storia vera e a temi sociali (i dettagli non si possono ancora svelare), dopo L'amore strappato, su un padre accusato ingiustamente di molestie, e Svegliati amore mio" con protagonista una madre che deve affrontare il drammatico impatto creato sulla salute della figlia, e non solo, dalle emissioni di un'acciaieria. "Il cinema e la serialità dovrebbero continuamente pedinare la realtà come diceva Cesare Zavattini - aggiunge -. Anche stavolta con Sabrina sarà una miniserie in tre serate, dovremmo riuscire ad andare sul set a gennaio e dovrebbe debuttare in tv verso primavera o autunno dell'anno prossimo". Sabrina "è giustamente considerata una delle poche dive italiane, però ha dalla sua una professionalità che la rende sul set un'operaia - ha sottolineato -. Non ha mai atteggiamenti da star. Ha una dedizione e una serietà intrinseche, qualità che ti fanno capire perché ce l'abbia fatta. Questo è un lavoro fatto anche di tanto lavoro fisico. Poi ha un istinto naturale verso ciò che funziona e che non funziona, anche a livello narrativo. Ha una naturalezza assoluta, è sincera con tutti, è emotiva, è pura. Capacità che applica a tutti gli aspetti della sua vita, dall'amicizia alle sue scelte. Comprendi subito dal suo sguardo se stai andando nella direzione giusta o no, lei lo capisce prima degli altri". Così "mi ritrovo tra Sabrina e Simona - ha commentato sorridendo il regista - due donne di grande temperamento e di grande istinto. Ogni tanto devo un po' sgomitare con la mia razionalità maschile che è ben poca cosa di fronte a queste menti vulcaniche".

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