Cultura

Rimini, difficile ricerca della felicita secondo Seidl

Dal 25/8 in sala primo film di dittico su due fratelli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Dopo la trilogia di Paradise, le storie di tre donne e del loro desiderio inappagato di amore, sicurezza e sessualità, il provocatorio regista austriaco Ulrich Seidl, torna a un racconto in più capitoli: il dittico su due fratelli, composto da Rimini che ha debuttato in concorso alla Berlinale ed è in sala dal 25 agosto, distribuito da Wanted Cinema, e Sparta, che sarà a settembre in gara al Festival di San Sebastian.
    In Rimini, ambientato come suggerisce il titolo nella città balneare romagnola, d'inverno, protagonista è Richie Bravo (Michael Thomas), ex stella della musica tradizionale austriaca.
    E' un attempato cantante che vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in tristi alberghetti di Rimini, esibendosi per comitive di anziani, e arrotondando come gigolò per alcune spettatrici solitarie. In occasione del funerale della madre, rincontra il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza senile, che si trova in una casa di riposo in Austria, e il fratello minore Ewald (Georg Friedrich). Ma la sorpresa arriverà con la comparsa di una ragazza, la figlia adulta che pretende da lui faccia i conti (anche economici) con il passato.
    Sia Paradise che questo progetto "erano stati originariamente scritti come un unico film - ha raccontato Seidl -. Durante il processo di montaggio è stato chiaro che le storie dovevano essere raccontate singolarmente per avere il loro pieno impatto". Rimini e Sparta sono su due fratelli e il loro padre.
    Sebbene anche questi film raccontino storie molto diverse e sono ambientati in luoghi diversi, l'elemento unificante è la ricerca della felicità e il tentativo di lasciarsi alle spalle il passato. Ma il passato ti raggiunge".
    L'idea di scegliere Rimini per il primo film "è dovuta al fatto che i miei genitori ci portavano a trascorrere le vacanze al mare negli anni'50 - ha spiegato Seidl, che come d'abitudine firma la sceneggiatura con la moglie, anche lei regista, Veronika Franz -. Inoltre, a Rimini abbiamo trovato delle ambientazioni estremamente stimolanti e quasi ideali per il modo in cui ho immaginato la storia, in termini di immagini e di atmosfera". (ANSA).
   

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