Cultura

Primo ciak per "La casa di Ninetta", regia di Lina Sastri

Fiaba napoletana, la storia di una donna malata di Alzehimer

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 SET - Primo ciak per La casa di Ninetta, prima regia cinematografica di Lina Sastri, tratto dal suo omonimo libro, già adattato in spettacolo teatrale. Le riprese del flm, che avranno inizio il 19 settembre, si terranno a Napoli. Il flm vede protagoniste Angela Pagano nel ruolo di Ninetta e Lina Sastri in quello di Lucia.
    La casa di Ninetta è una fiaba napoletana, la storia di una vecchia donna malata di Alzehimer, che all'interno della sua casa parla dell'amore, della violenza, della famiglia, del dolore, della gioia e infine di Napoli, città misteriosa e magica, sospesa fra la realtà e l'immaginazione, fra il presente e il passato.
    Da un trattamento di Valia Santella e sceneggiato dalla stessa Lina Sastri, il film è una storia di donne, raccontata da donne.
    Madri e figlie, vecchie e giovani, tutte ruotano intorno alla figura di Ninetta, carismatica e piena di ricordi che via via si confondono a causa di una malattia che non concede speranza. Un racconto di vita, "espulso" di getto, come un neonato prematuro.
    "Non è stato pensato, calibrato, suggerito", spiega l'autrice e regista. "È uscito fuori così, con l'affanno, il dolore, la sorpresa, l'energia... o forse sarebbe meglio dire la potenza di chi non può aspettare". L'infanzia, l'adolescenza, la giovinezza e infine maturità di una donna, Ninetta, che serbato segreti, ha visto quello che non avrebbe voluto vedere, ha amato senza riserve, ha attraversato miseria, fatica e abbandono. Eppure Ninetta, madre coraggio in un Dopoguerra senza regole, sa cantare ogni mattina, sa inventarsi la giornata, il piacere di stare al mondo, per sé, per i suoi figli, per indole, per natura. E racconta, si espone, si regala, ora dolorosamente, ora gioiosamente. Per quel che ricorda, fin quando può ricordare.
    Ninetta è la madre di Lina e questo è il racconto di un bisogno naturale, di una necessità imprescindibile: sentirsi ancora "partecipi" della vita, accanto ad altri esseri umani, nonostante gli anni, nonostante la malattia che lascia che tutto sfugga di mano. Il flm è prodotto da Salina, alla prima produzione cinematografica, in co-produzione con Run Film e Rai Cinema, con il contributo del MIBAC e della Regione Campania Film Commission. (ANSA).
   

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