Ken Loach è Ken Loach: a 86 anni il grande regista inglese, ben due volte Palma d'oro a Cannes, Leone d'oro alla carriera a Venezia, decine di premi, continua ad essere l'attivista, voce della working class ben noto, e ad unire le generazioni che amano qualcuno che dica 'qualcosa di sinistra' per citare il collega Nanni Moretti. E' accaduto al cinema Troisi a Roma, rinato con i ragazzi del cinema America, che per festeggiare il primo compleanno hanno organizzato una triangolazione tra lui e il filosofo americano Noam Chomsky che ha infiammato la sala non senza battimani e ola.
Loach sta ultimando il nuovo film (in lista per Cannes?) THE OLD OAK che lo ha riportato nel nord est dell'Inghilterra, per una storia che prova a raccontare la nuova società in cui nell'ultimo pub rimasto, unico spazio pubblico dove le persone possono incontrarsi in una comunità mineraria un tempo fiorente, arriva un gruppo di rifugiati siriani che vengono sistemati nel villaggio. Scritto dal fedelissimo Paul Laverty, vede protagonisti Dave Turner (Sorry We Missed You) e Ebla Mari. "La vera sinistra si deve unire, è un obbligo politico. E se non ci riuscirà, come non ha fatto per tanti anni, sarà uno storico fallimento politico. E so che affronterete questo problema questa domenica. È la Meloni il grande pericolo, giusto?", ha detto il regista in collegamento da Londra rispondendo ad una domanda sulle elezioni del 25 settembre. "Penso ci sia bisogno di un programma politico molto semplice: favorire la proprietà collettiva, il controllo democratico, la tutela dell'ambiente, i servizi e gli spazi pubblici" è la ricetta di Loach. "Altra cosa importante, in cui abbiamo fallito, è organizzarsi a livello internazionale. Per noi, l' Internazionale è purtroppo oggi solo una canzone. Ma la classe dirigente invece è molto più internazionalista. Le persone votano per la destra quando hanno paura, sono insicure e non hanno fiducia nelle istituzioni.
Questa - ha osservato il regista fedelissimo dell'ex segretario laburista Jeremy Corbyn - è la diretta conseguenza della incapacità del centrosinistra di rappresentare gli interessi della classe lavoratrice. La prima lezione che dobbiamo capire è che dobbiamo abbandonare il Centrosinistra perché stanno con le grandi aziende e non con i lavoratori, dobbiamo abbracciare una sinistra che faccia gli interessi della classe operaia. In secondo luogo, è necessario che il lavoro sia organizzato, come fanno i sindacati perché solo così si può limitare il potere dell'industria". Il regista inglese ha parlato di politica e di territorio, "l'essenza della nostra società è il conflitto tra due classi e tale conflitto è inconciliabile. La classe dirigente ci opprime, la classe dirigente è spietata e guerrafondaia, disposta a mentire a nostro sfavore, manipola le notizie e la stampa. E questa non è una battaglia equa. È un conflitto. E temo che non verrà risolto a breve, ma dobbiamo cercare di farlo perché il nostro pianeta si sta distruggendo".
Nel corso dell'incontro (concluso con la proiezione di Riff Raff, uno dei suoi primi film) Loach ha accennato alla causa palestinese. "Noam Chomsky e io, e molti altri, concordiamo nell'esigere il rispetto dei diritti umani per i palestinesi. I palestinesi sono il popolo più abbandonato e bistrattato al mondo
Ken Loach, 'la sinistra si unisca o domenica sarà fallimento'
In collegamento con cinema Troisi, 'Meloni è grande pericolo'