Grido d'allarme nel cinema francese. Una parte del cinema indipendente d'Oltralpe - unitosi in una sorta di 'collettivo' informale - suona il campanello d'allarme su un comparto in affanno, incluso a Parigi, confrontandosi sul calo delle entrate.
"Il grido d'allarme del cinema francese", titolava in prima pagina Libération, alla vigilia di una riunione con gli addetti ai lavori per fare il punto della situazione. Tra i principali problemi evocati, la concorrenza delle piattaforme online. Di qui, l'appello rivolto ai poteri pubblici affinché vengano convocati degli ''Stati Generali' ' per fare il punto della situazione.
La Francia ha introdotto un sistema di finanziamento del cinema unico al mondo, osannato da molti e criticato da altri. Le piccole strutture e i cinema d'essai sono le prime vittime della disaffezione del pubblico, incluso a Parigi, che resta ancora oggi una delle città più ricche di cinema al mondo. Circa un terzo degli spettatori mancano all'appello nei cinema di Francia e le sale hanno conosciuto un mese di settembre nero - in testa il thriller Kompromat con Gilles Lellouche - con 7,32 milioni di ingressi, il livello più basso dagli anni '80 e l'inizio delle statistiche, ad eccezione del 2020 colpito dal coronavirus. A questo, si aggiunge anche la crisi energetica, che non giova al comparto. Intanto, nel quadro del piano di sobrietà energetica promosso dal governo, gli esercenti cinematografici hanno deciso di diminuire l'illuminazione, l'uso delle insegne e il riscaldamento per far fronte all'impennata delle tariffe.
(ANSA).
Incassi cinema in Francia, settembre nero, ingressi in calo
Disaffezione pubblico anche a Parigi, è allarme