Cultura

Scarchilli, Pasolini rabdomante di talenti

Regista di Una visione nuova, "il suo erede? Matteo Garrone"

Redazione Ansa

Siamo o no il frutto delle esperienze acquisite durante tutta la vita, ma anche di più delle persone che incontriamo specie quando sono straordinarie? Questa la tesi del documentario, PIER PAOLO - UNA VISIONE NUOVA di Giancarlo Scarchilli che racconta, con il giusto ritmo, il mutamento subito da molti dopo aver conosciuto Pasolini. Ecco qualche esempio: Bernardo Bertolucci scriveva poesie quando Pasolini lo coinvolge come aiuto regista nel film Accattone, lo stesso per Vincenzo Cerami, suo ex allievo di scuola media, che introduce nel mondo del cinema con UCCELLACCI E UCCELLINI. Che dire poi di Sergio Citti che quando incontra Pasolini è solo un imbianchino. E c'è poi il caso di Laura Betti, Dante Ferretti, Danilo Donati, Ennio Morricone e tanti altri. "Senza Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci avrebbe probabilmente fatto il poeta, seguendo le orme del padre Attilio - spiega il regista Scarchilli -. Aveva da poco vinto il Viareggio per la poesia (opera prima) quando Pasolini lo coinvolse come aiuto regista nel film ACCATTONE. Senza Pasolini, Sergio Citti poi avrebbe continuato a fare il pittore edile. Il fortunato incontro portò un importante mutamento in ambedue i destini: Pasolini trovò il narratore di tante storie di borgata a cui attingere per Ragazzi di vita, il romanzo che aprì le porte del cinema a lui stesso come a Citti". E ancora il regista di questo documentario, unico degli otto dedicati a Pasolini nel centenario che approda in sala grazie a Medusa (dal 5 all'8 marzo in 100 copie): "Pasolini fu un vero e proprio rabdomante di talenti. Anche Vincenzo Cerami deve tutto al fatto di averlo avuto come insegnante alle medie in una scuola di Ciampino. L'incontro con Pasolini cambiò il corso della sua esistenza, fu lui a coinvolgerlo nel cinema, come aiuto regista, nel film UCCELLACCI E UCCELLINI, e ad avviarlo alla scrittura. Per non parlare di Laura Betti, che dopo l'incontro con Pasolini ebbe un cambio di rotta fondamentale, sia umano che professionale. È stata lei successivamente l'artefice principale della Fondazione Pasolini. Gli stessi Tonino Delli Colli, Dante Ferretti, Alfredo Bini, Nino Baragli, Danilo Donati e tanti altri, sono cresciuti alla sua 'bottega' cinematografica, influenzati dal suo pensiero e dalla sua carismatica personalità". Intervengono nel docu: Pupi Avati, Walter Veltroni, Filippo Ceccarelli, Matteo Anastasi, Giancarlo de Cataldo, Carlo Verdone, Daniele Luchetti, Giuseppe Manfredi, David Grieco, Blasco Giurato, Ugo de Rossi, Felice Laudadio, Andrea Purgatori, Caterina D'Amico, Luigino Piccolo Giuseppe Gentile e Alessio Boni. Un erede di Pasolini? "Sicuramente Matteo Garrone - dice Scarchilli oggi a Roma -, anche lui è un regista pieno di autenticità. L'IMBALSAMATORE è un film straordinario".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it