Cultura

Moretti e Cannes, il nostro cinema è vivo, mi spiace non ci sia Garrone

Il Sol dell'avvenire in gara. Nanni, film ci sono manca la cura

Redazione Ansa

Il sol dell'avvenire, il nuovo atteso film di Nanni Moretti nelle sale italiane dal 20 aprile in 500 copie con 01, sarà in concorso al festival di Cannes (16-27 maggio) per la Palma d'oro insieme a Rapito di Marco Bellocchio e La Chimera di Alice Rohrwacher. "Mi spiace non ci sia Garrone", ha detto Moretti durante la presentazione del Sol dell'avvenire oggi nel suo Nuovo Sacher a Roma.
    "Io vado con il solito spirito, so che anche in Francia il film è molto atteso, pochi giorni fa sono andato a Parigi a controllare i sottotitoli, poster e titolo del film sono diversi, ma ho detto sì e il film uscirà il 28 giugno, lì non hanno, al contrario che in Italia, il tabù dell'estate. Vedere il proprio film a Cannes è bellissimo, con quella platea enorme", ha aggiunto. "Non so nulla degli altri film, ma di Marco Bellocchio non c'è bisogno che parli io. Ho visto al cinema e non in tv il suo Esterno Notte e ho trovato tra gli altri Margherita Buy bravissima, quanto ad Alice Rohrwacher è una regista molto, molto interessante, qui al Sacher ho programmato tutti i suoi film". Ma quindi, vista la tripletta del festival, come sta il cinema italiano? "Il cinema italiano sta lì, tanti film d'autore che un tempo venivano coccolati e che invece ora molto spesso vengono gettati allo sbaraglio. E così il pubblico non capisce che tipo di film sia. Sembra tutto un po' a casaccio e non è una bella cosa. Ci sono tanti registi, anche giovani fino a 65 anni e tanti sotto. E' un cinema vivo, però quello che ci manca secondo me è la cura intorno al cinema inteso sia come fenomeno artistico che industriale, mancano ad esempio delle belle tramissioni di cinema in tv. Poi i film che funzionano ci sono sempre, a volte ci sono anche sorprese piacevoli, sfido chiunque ad aver pronosticato il successo che ha avuto Le otto montagne", ha proseguito.
    E il Moretti esercente come combatte la crisi? "Più che programmare buoni film cosa posso fare? So che dovrei rispondere che bisogna dare al pubblico 'una esperienza'. Io in questo sono un po' vecchio, penso che programmare buoni film sia la cosa principale". (ANSA).
   

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