Cultura

Favino sul set, il film di Salvatores è emozionante

A THR, voglio svecchiare lo stereotipo pizza e mandolino

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 GIU - Pierfrancesco Favino è sul set di Napoli - New York di Gabriele Salvatores, tratto da un soggetto scritto a quattro mani, nel dopoguerra, da Federico Fellini e Tullio Pinelli, "che avevano una capacità di sapere trattare alcuni temi con una leggerezza quasi fantastica. Una cosa che trovo straordinaria è che nessuno dei due era mai stato a New York. Quando ho letto il copione ne sono stato rapito", dice l'attore in una intervista a The Hollywood Reporter Roma. "Sono molto felice di essere di supporto ai due bambini protagonisti, bravissimi, e sono sicuro che sarà un film emozionante, divertente. E' uno di quei film che ti riconciliano un po' con il senso del cinema, non solo dell'intrattenimento ma anche dell'emotività". Il film racconta la storia di due bambini che per sfuggire alla miseria della Napoli del dopoguerra affrontano una traversata in nave per l'America, come avvenne per tanti emigranti italiani all'epoca. "Per me la prima volta a New York - prosegue Favino - è stato il classico coronamento del sogno.
    Arrivi e vedi che è esattamente come te l'eri immaginata, però rimane la capacità di sorprenderti ogni volta con l'energia che ha. E' una città che amo".
    Favino è al Tribeca film festival a New York dove ha presentato L'ultima notte di amore di Andrea Di Stefano.
    Proposte da Hollywood? "In questo ultimissimo periodo no. C'è stato un momento in cui mi veniva proposta un tipo di italianità che non mi andava di rappresentare. Mi piacerebbe poter svecchiare questo cliché dell'italiano tutto pizza, mandolino e mafia per forza. Un attore dovrebbe essere libero di poter interpretare anche una giraffa".
    Dei due film ancora inediti con Favino protagonista Adagio di Stefano Sollima e Il Comandante di Edoardo De Angelis si parla della Mostra del cinema di Venezia. "Mi piacerebbe, ovviamente, perché sono due film a cui tengo tantissimo. Ma so anche quante siano le difficoltà della selezione, la quantità di film proposti. Tutte le volte che vado a Venezia provo una gioia enorme, perché è il nostro festival, è un festival meraviglioso, dal mio punto di vista è il festival più bello del mondo. Ho avuto la fortuna di vincere una Coppa Volpi". (ANSA).
   

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