Stella Assange, avvocato e moglie di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks a Bologna dalla platea di Biografilm con Laura Morante e Stefania Maurizi ha parlato della battaglia per la liberazione del marito Julian Assange in occasione della presentazione del documentario Ithaka - A Fight to Free Julian Assange di Ben Lawrence, evento speciale al festival.
Un lavoro girato nell'arco di due anni tra Regno Unito, Europa e Stati Uniti sulla campagna portata avanti da John Shipton, 76 anni, padre di Assange in difesa del figlio.
L'avvocatessa ha raccontato il regime di segregazione del marito: "è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza dove non può avere contatti con il mondo, può uscire solo per prendere aria, non ha potuto leggere i documenti degli avvocato. Il telefono è l'unico mezzo, centellinato, che lui ha per comunicare con l'esterno. Questo si aggiunge al fatto che le persone a lui care invecchiano e muoiono, come Ellsberg, accusato di spionaggio nel 1973, pubblicatore dei Pentagon Papers, poi scagionato da tutte le accuse. Julian è solo e porta un peso enorme. Ora siamo alle battute finali e parte svantaggiato. Potrebbe essere estradato ma speriamo di no. Speriamo che la corte europea dei diritti umani si dica a suo favore. Questo è un caso estremante politico", ha ribadito la donna.
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