Cultura

Il nome della rosa restaurato sotto le stelle di Bologna

Serata evento con il regista Annaud e i familiari di Umberto Eco

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 17 LUG - Una serata evento a Bologna per celebrare Il nome della rosa: mercoledì, alle 21.45, in piazza Maggiore, Sotto le stelle del cinema, il cartellone estivo della Cineteca di Bologna, presenta in prima assoluta il restauro del film che Jean-Jacqueas Annaud trasse dal romanzo di Umberto Eco.
    Sarà lo stesso Annaud a presentare il restauro del film assieme ai familiari di Umberto Eco, Renate Ramge e Stefano Eco; Mario Andreose, presidente de La nave di Teseo; Pierre Olivier della francese TF1, promotrice del restauro; Simona Tondelli, prorettrice dell'Università di Bologna; Matteo Lepore, sindaco di Bologna; Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca.
    Realizzato nel 1986, a sei anni di distanza dalla prima edizione del romanzo nel 1980, Il nome della rosa vede Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville, mentre Christian Slater interpreta il ruolo del giovane allievo Adso da Melk. Il regista Jean-Jacques Annaud racconta così la nascita del film e il rapporto con Umberto Eco sul set: "Per me l'enorme successo del romanzo è stato una catastrofe. Ho capito subito che mi si sarebbe obbiettato che il film non era il libro, sai che scoperta! Ma cosa potevo raccontare in due ore? Ho concepito il film come un palinsesto medioevale. Il fascino del libro nasce dall'intreccio di differenti strati. È un gioco di specchi.
    Unisce alla trama di un romanzo d'appendice, di un giallo, un dibattito che ha marcato la cristianità sulla condivisione della ricchezza; si aggiunge poi il tema del sapere proibito, e quel meraviglioso discorso sulla pericolosità del riso che mi ha molto motivato. Quando mi sono appassionato al Nome della rosa, mi sono reso conto che dovevo comprendere il funzionamento del romanzo poliziesco".
    Il regista ha infine sottolineato che "Umberto Eco non ha voluto intervenire perché gli interessava la mia rilettura del suo lavoro. L'ho fatto venire sul set ed è stato molto contento della cura che ho avuto per i dettagli. Ma quando gli ho comunicato il nome dell'attore principale, è stato colto da una terribile inquietudine. Quando poi ha visto il film ne è rimasto incantato". (ANSA).
   

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