Cultura

Intitolato a Godard il cinema di Fondazione Prada a Milano

A settembre focus su Werner Herzog e Rebecca Zlotowski

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 27 LUG - A un anno dalla morte di Jean-Luc Godard, avvenuta il 13 settembre 2022, la fondazione Prada di Milano ha deciso di intitolare al regista franco-svizzero il proprio cinema.
    Godard ha avuto un rapporto privilegiato con la fondazione tanto che per il suo spazio ha concepito e realizzato le sue due uniche installazioni permanenti aperte al pubblico: Le Studio d'Orphée e Accent-soeur. E il cinema della fondazione gli sta dedicando da febbraio una retrospettiva che terminerà a dicembre, "Il cinema - ha osservato Miuccia Prada - è un laboratorio di nuove idee e uno spazio di formazione culturale, per questo abbiamo deciso di dedicare la nostra sala a Jean-Luc Godard. La forza sperimentale e visionaria della sua ricerca è uno stimolo continuo a rinnovare l'impegno della Fondazione nella diffusione dei linguaggi cinematografici e visivi e nell'esplorazione di forme di narrazione emergenti, attivando un luogo di conoscenza del mondo e della vita delle persone".
    Dal primo settembre riprenderà la programmazione cinematografica che mischia opere del passato e del presente.
    Werner Herzog e Rebecca Zlotowski saranno due dei protagonisti degli incontri aperti al pubblico che inaugureranno la nuova stagione del Cinema Godard, curata da Paolo Moretti, dove sarà proiettata una selezione dei loro lavori, parti dei quali mai usciti in Italia.
    Il 16 settembre la regista e sceneggiatrice francese Rebecca Zlotowski sarà al centro di una conversazione sull'insieme della sua opera, dal film d'esordio Belle épine (2010), che ha rivelato Lea Seydoux, al più recente I figli degli altri (Les enfants des autres, 2022). il giorno dopo Herzog sarà il protagonista di un incontro con il pubblico. In questa occasione presenterà il suo ultimo film The Fire Within: a Requiem for Katia and Maurice Krafft (2022), dedicato ai vulcanologi e cineasti francesi che morirono investiti da una colata lavica in giappone e l'anteprima italiana di Theater of Thought (2022) che esplora il mistero del cervello umano tra scoperte neuroscientifiche e tecnologiche e le loro implicazioni etiche e filosofiche. (ANSA).
   

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