(ANSA) - ROMA, 23 OTT - Ci sono "talune attività che non ha
senso rimangano in competizione. Abbiamo individuato nella banca
dati unica un terreno dove potrebbero convergere tutti gli
intermediari, vigilante l'Agcom".
Arrivano tuttavia già i no di altre collecting e
associazioni: Artisti 7607, 100 Autori, Air3, MRights in una
nota comune osservano che "la proposta di definire e
controllare il mercato attraverso una banca dati unica è
evidentemente un anacronistico tentativo di tornare al passato.
Rievoca l'infelice gestione dei diritti degli artisti per anni
concordata tra utilizzatori ed intermediario monopolista. Di
fatto, sarebbe il ritorno ad un vecchio sistema nel quale a
perdere - oggi come prima - sono gli autori, gli interpreti e i
doppiatori".
Per il presidente della VII Commissione (Cultura, Scienza e
Istruzione) alla Camera dei Deputati Federico Mollicone su
diritti e compensi "serve chiarezza sui dati da entrambe le
parti ma a quel punto anche i tempi (di pagamento) devono essere
conseguenti - aggiunge -. Creare una piattaforma unica (di
database sui diritti) può essere la soluzione, anche la radio è
arrivata a una soluzione similare".
L'Agcom "sta registrando nel settore negli ultimi due anni un
contenzioso crescente - aggiunge Benedetta Alessia Liberatore,
direttore servizi digitali dell'Autorità - C'è un'esigenza di
trasparenza e condivisione dell'informazione". Tra i nodi, il
fatto che ci sia un numero elevato di collecting anche "per gli
stessi ricettori di diritti. In questo, il database unico
aiuterebbe". (ANSA).
Nuovo Imaie, 'un database unico aiuterebbe il settore'
Contrarie le altre collecting, 'un ritorno al passato'
