Cultura

Kinski, Magnani nel cuore e sogno duetto con Zucchero

Premiata da Alice nella città. 'Ora donne sanno di poter dire no

Redazione Ansa

 Una vicinanza "nel cuore" a Anna Magnani, un legame mai scisso con l'Italia dove è "cresciuta" ed è tornata più volte. Ma anche la stima per i registi italiani con cui ha lavorato e una vera passione per la musica italiana, che passa per Zucchero ("Amerei molto fare un duetto con lui"), ma anche artisti come Ramazzotti e Marco Mengoni: "La musica italiana è molto commovente Non tutti capiscono le parole ma se ne comprende l'essenza. C'è dentro l'anima dell'Italia per me". Sono fra gli elementi dell'amore di Nastassja Kinski per il nostro Paese, dove è appena tornata per ricevere da Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, il Women Excellence Award International, premio che intende valorizzare le donne che hanno avuto un'influenza positiva sul costume e sulla cultura, proprio come Anna Magnani, fonte d'ispirazione per intere generazioni di donne. Un riconoscimento, nell'ambito di WomenLands, gli appuntamenti organizzati da Alice nella città, in collaborazione e a supporto del Comitato Expo 2030 Roma, per celebrare le eccellenze femminili. Donne "come simbolo di speranza - riflette Kinski-. È quello che ho pensato anche quando ho visto che le prime persone liberate (tra gli ostaggi israeliani di Hamas) erano donne… un gesto nuovo che fa ben sperare". Tornando al cinema, l'attrice tedesca, diventata fin da giovanissima, volto per l'immaginario, fra gli altri, di Wenders, Polanski, Coppola, Konchalovski, Skolimovski, Lynch, ha ricordi affettuosi anche per i registi italiani con cui ha lavorato come "Lina Wertmuller, una donna fantastica, Sergio Rubini che adoro, Citto Maselli... tutte persone bellissime e speciali". Fra le attrici del nostro Paese che ama, oltre all'affinità elettiva con Anna Margnani, cita "Sophia Loren e Ornella Muti… persone meravigliose". Il cinema "mi ha dato molto di più di quanto mi ha tolto. Mi ha aperto sempre la visione del mondo - osserva l'attrice -. È come con i ballerini e gli atleti, che per me sono da sempre simboli di pace. Fanno dei sacrifici enormi ma ricevono molto in cambio". Negli ultimi anni ha diradato le sue prove d'attrice (anche se un importante ritorno l'ha fatto l'anno scorso con "Die stillen Trabanten" di Thomas Stuber, a fianco di un'altra stella tedesca, Martina Gedeck): "Come tutti gli attori scelgo solo un progetto che mi appassioni". In passato l'interprete di Paris, Texas, figlia di Klaus Kinski, aveva raccontato come sui primi set, da adolescente, a volte non si sia sentita abbastanza protetta, ad esempio nelle scene di nudo: "È vero, non esisteva quel tipo di protezione, ma io ho avuto la fortuna di essere circondata soprattutto da persone buone. Oggi per le donne la situazione è radicalmente cambiata, dobbiamo essere più consapevoli della forza dentro di noi e sappiamo di avere il diritto di dire si o no". I suoi figli (un maschio e due femmine, tra le quali Sonja, è diventata modella) "fanno da soli le loro scelte. Con loro ho fatto del mio meglio, incoraggiandoli a credere in sé, a non ascoltare le cose negative e a ricordarsi sempre che se vuoi avere qualcosa nella vita devi saper dare molto". Nonostante il caos e la violenza nel mondo di oggi "io vedo anche che le persone pian piano si avvicinano. Penso ad esempio a Greta Thunberg che con i suoi amici ebrei ha esposto dei cartelli di sostegno alla Palestina. Penso che il mondo lo possiamo salvare solo tutti insieme, con gli opposti che convergono". 

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