(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Paolo Sorrentino avrebbe dovuto
girare un'opera sulla Roma Santa e Dannata raccontata da Roberto
D'Agostino. "Ne abbiamo parlato per una anno o due, nel 2021,
stava diventando una serie di 8 - 9 puntate", ha raccontato
Marco Giusti, che firma con D'Agostino il documentario
presentato oggi in anteprima alla Festa del cinema di Roma.
Regia a parte, il plot è rimasto lo stesso: il racconto, con
nomi e cognomi, della notte romana da fine anni '60 in poi,
passando per gli anni '80, un affresco con testimonianze (Carlo
Verdone, Enrico Vanzina, Sandra Milo, Massimo Ceccherini e tanti
altri) di una scena trasgressiva unica, "capace di attirare e
trasformare tutti, fare di Berlusconi un premier, di De Michelis
un ballerino, di Renzi uno statista e di Valeria Marini
un'attrice". Dago & Giusti, "come Virgilio e Dante, Ric e Gian,
Thomas Milian e Bombolo" da un barcone sul Tevere ("lì dove
finiva La Grande Bellezza comincia L'altra faccia della
vestaglia, ha scherzato D'Agostino) partono a raccontare la
notte e soprattutto l'indolenza romana, il menefreghismo come
religione, il divertimento sfrenato, "sapendo che - dice
all'ANSA D'Agostino - qua tutto passa, tutto rinasce, a Roma si
è visto tutto in 2mila anni, figurati se ci si ferma all'ultimo
potente di turno. Amare Roma è facile, capire Roma non solo è
impossibile ma inutile".
Tra le tantissime storie del film quelle di Vladimir Luxuria che
racconta i bei tempi di Mucca Assassina nel ex cinema Mercury a
luci rosse di proprietà del Vaticano, le orge al Degrado (con un
irresistibile Ceccherini). "Bossi proclama Roma ladrona e dopo 3
giorni - racconta D'Agostino - va al Gilda dove c'è una donna
nuda con la panna sopra. Un esempio fra i tanti, perchè a Roma
scivolano tutti. Aspettiamo i barbari da millenni, poi li
portiamo Al bolognese con quattro zoccole vicine e diventano
stronzi come noi". (ANSA).
La Roma dannata di D'Agostino, "Sorrentino voleva farne un film"
"Ne abbiamo parlato per un anno, stava diventando una serie"
