(ANSA) - NEW YORK, 03 NOV - Se Robert De Niro e' alla sbarra
a New York, costretto a difendersi dall'accusa di aver sfruttato
e maltrattato la segretaria personale Graham Chase Robinson, il
processo contro il due volte premio Oscar sta mettendo in luce
una piaga di sistema: come cioe' star di Hollywood, ma anche
tycoon e miti dell'arte da cui ci si aspetterebbe un
comportamento conforme alle buone maniere, sono in realta'
sfruttatori di ragazzi e ragazze alle prime armi che sperano di
sfondare grazie alla vicinanza con lo star system.
Giovani come la Robinson, oggi 41enne ma entrata nell'orbita
di De Niro a 25 anni. Nel corso di oltre un decennio al servizio
di 'Toro Scatenato', l'assistente personale dell'attore era
arrivata a guadagnare 300mila dollari all'anno dovendo pero
tollerare, a suo dire, un ambiente di lavoro "tossico" in cui lo
stesso De Niro ha ammesso di essersi fatto grattare la schiena
da lei almeno "un paio di volte". Ma "e' ridicolo", ha replicato
lui: "Tutte le piccole cose con cui cerca di incastrarmi".
Il processo civile, e la controcausa presentata dall'attore
dovrebbero concludersi la prossima settimana. La Robinson, che
chiede 12 milioni di dollari di danni, ha lavorato per De Niro
tra 2008 e 2019 durante i quali afferma di esser stata trattata
come una "office wife", mentre, per conto dell'attore, la sua
compagna Tiffany Chen ha dato alla segretaria della "pazza" che
"non sperava altro che diventare sua moglie".
Il fatto e' che il comportamento di De Niro, per strano che
sembri, non è inusuale nel circuito in cui si muovono super
ricchi e grandi del cinema. Nel 2019, riuniti attorno
all'hashtag #PayUpHollywood, assistenti personali di vip hanno
fatto a gara per denunciare il peggior trattamento subito da
parte di padroni come Naomi Campbell, che nel 2007, in un
attacco d'ira, tiro' un telefono addosso alla segretaria
personale, o Christian Bale il cui Personal Assistant si e'
sfogato in un libro dettagliando le sue mansioni tra cui
annusare le ascelle della star prima di ogni red carpet. (ANSA).
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