(di Giorgio Gosetti)
Chi l'avrebbe detto a Paola Cortellesi (nata a Roma il 24 novembre 1973) che avrebbe festeggiato domani un compleanno importante guardando dall'alto in basso tutto il cinema italiano, grazie allo splendido successo del suo debutto come regista in "C'è ancora domani?", arrivato ormai a superare la soglia fatidica dei 20 milioni di euro al box office? E chi avrebbe detto alla travolgente attrice comica, laureata dal cinema, dalla televisione e dal teatro (già 16 i maggiori premi vinti e share d'eccellenza in tv), che un suo ruolo drammatico e intenso ne avrebbe fatto oggi l'interprete più amata ed evocata d'Italia anche per il suo costante impegno a favore della donna e contro le violenze di genere? Sono 50 anni luminosi quelli cui Paola Cortellesi brinda domani in compagnia del marito regista e costante compagno di set Riccardo Milani e il plauso di oggi si accompagna a una carriera costruita con tenacia, passione e duttilità fin da quando, appena tredicenne, appare cantando "Cacao meravigliao" nell'immaginaria sigletta sponsor di "Indietro tutta" di Renzo Arbore. Definita da Mina "una delle più belle voci della sua generazione", capace di imitazioni briose e ficcanti (da politiche a cantanti, da attrici a personaggi pubblici, compresa Michelle Obama) per la gioia della "Gialappa's Band" con cui ha lavorato ripetutamente, attrice versatile e spumeggiante, Paola Cortellesi non è nuova al successo popolare.
Il suo pigmalione artistico può essere considerato Enrico Vaime che la fa debuttare alla radio, nel 1997 approda in tv nella trasmissione "Macao" condotta da Alba Parietti: tre anni dopo sarà nel cast di "Mai dire Gol" con la Gialappa's Band" e parteciperà a "Chiedi se sono felice", il film di Aldo, Giovanni e Giacomo che balza in testa al box office italiano. In precedenza affila la tecnica in teatro (lascia la facoltà di lettere per iscriversi alla scuola di recitazione di Beatrice Bracco) e si avvicina al mondo della musica con i videoclip di TiroMancino (tra il 2000 e l'anno successivo). Nella canzone italiana troverà più di un complice, da Gianni Morandi a Claudio Baglioni all'amica Laura Pausini con cui duetterà in tv a più riprese. Nel suo fitto albo d'oro c'è posto anche per un programma tutto suo ("Nessun dorma", 12 puntate nel 2004), una conduzione a più voci del festival di Sanremo (2004), i duetti con Claudio Bisio per "Zelig" e intense interpretazioni lontane dalla comicità nel cinema come "Due partite", "Figli", "Petra" (serie tv dai romanzi di Alicia Gimenez Bartlett). Tutto questo compone la fotografia di una interprete a tutto tondo, in grado di toccare le più diverse corde dell'emozione, come ben si ricorda nel suo appassionato monologo sulla donna alla notte dei David del 2018 a cui concorre per "Come un gatto in tangenziale". Il frutto di questo lavoro costante che l'ha portata ad affinare un talento naturale, si è concentrato quest'anno nei tre premi vinti alla Festa del Cinema per "C'è ancora domani". Mai come in questo caso un film è stato capace di creare un'autentica onda di passione e consapevolezza civile che anche adesso si legge sui volti degli spettatori (specie spettatrici) in paziente coda davanti alle casse dei cinema. Ma l'impegno che la neo-regista spende in iniziative pubbliche, incontri con le scuole, serate in tutta la penisola, non è soltanto lo specchio di una professionista di successo: è il vero volto di una donna dei nostri tempi che sa guardare alla Storia (il suo film ambientato nella Roma del 1946, il primo anno del voto alle donne) e sa parlare alle donne di oggi. Ecco perché il suo non è soltanto un successo artistico, ma un segno forte dell'Italia che cambia. Anche per questo - c'è da esserne certi - al suo compleanno avrà una moltitudine di persone pronte a brindare idealmente con lei. A una platea gremita di ragazzi in una delle proiezioni di questi giorni Paola Cortellesi ha ricordato: ""È la scuola che deve formare gli individui, non basta la buona volontà dei professori". Ed è anche a questo che possono servire film come il suo. (ANSA).