Cultura

The garbage man, quando un netturbino diventa anti eroe

Il film di Alfonso Bergamo con Briguglia e a Noir in Festival

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 DIC - E' un mondo notturno, surreale e criminale, tra una colonna sonora anni '80, sprazzi di colori fluo, e capatine fra vari generi, dal western metropolitano, al dramma e il revenge movie, quello nel quale si muove il protagonista (Paolo Briguglia) di The Garbage man, il noir indie di Alfonso Bergamo prodotto da Fenix Entertainment e Gika Productions, che debutta fuori concorso alla 33/a edizione del Noir in Festival e poi in uscita l'anno prossimo.
    Una storia con tagli da fumetto, ambientata in una città senza nome, invasa da spazzatura, malaffare e corruzione. Una visione, spiega Bergamo in una nota sul film, "scaturita dalla tragica storia di Melissa Bassi" (la sedicenne rimasta uccisa nel 2012 in un attentato compiuto con una bomba artigianale davanti a una scuola di Brindisi) che "ha reso in me la scintilla creativa per questo progetto. Non mi definisco un regista, ma un osservatore sensibile dell'universo delle immagini". Il protagonista (anche lui, quasi fino alla fine, senza nome, viene chiamato semplicemente 'ragazzo' o 'man'), è un solitario e taciturno netturbino che gira di notte insieme al più saggio e affabulatore, 'collega' statunitense Christopher (Randall Paul), con il quale salva anche dalla discarica oggetti che meritano di essere conservati. "Viviamo in un paradiso ma lo trattiamo come un cesso, quello che facciamo mi riempie d'orgoglio e speranza" spiega Christopher a 'man', che come tanti altri in città subisce le angherie e le minacce di Rosario (Tony Sperandeo), capo criminale violento e senza scrupoli. 'Man' che si prende cura anche della madre gravemente malata, si ritrova a dover ripagare a Rosario, un debito lasciato dal padre. Una vita sempre uguale, nella quale sembra aprirsi uno spiraglio, quando va arrivano da Christopher la figlia Giulia (Roberta Giarrusso) e la nipote. Un terribile feroce crimine, però, porta Man a superare il limite e rispondere in modo implacabile a quella violenza. "In un contesto produttivo indipendente, con tutte le sfide che questo comporta in Italia - spiega Bergamo - abbiamo cercato di creare un'esperienza audiovisiva che elevasse l'immagine al di sopra della storia stessa". (ANSA).
   

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