(ANSA) - ROMA, 20 DIC - Non potevano che essere le note di
Born to be wild ad accompagnare Aquaman e il regno perduto,
seconda avventura (cinque anni dopo la prima), nelle sale dal
20 dicembre con Warner Bros, dedicata al re di Atlantide, che ha
dato al regista James Wan e al protagonista Jason Momoa, una
nuova occasione di 'abitare' uno dei supereroi più bizzarri
della Dc Comics, con toni guasconi, ironia, irriverenza un ritmo
roboante e un tocco camp tra costumi squamati e universi
sommersi.
Una ricetta vincente per il primo film (gli incassi globali
hanno superato il miliardo e 100 milioni di dollari facendone il
superhero movie Dc di maggior successo in assoluto) che stavolta
viene arricchita da un maggiore spazio alla dimensione personale
di Arthur Curry /Aquaman con il nuovo impegno da papà (biberon e
cambi di pannolini inclusi) del piccolo Arthur jr, avuto con
Mera (Amber Heard), e il suo nuovo scontro con Black Manta per
salvare il mondo anche dal riscaldamento globale.
Nella storia di Aquaman e il regno perduto (con il ritorno
nel cast, fra gli altri, anche di Nicole Kidman nei panni di
Atlanna, madre del supereroe e di Patrick Wilson per il
fratellastro Orm) ritroviamo Arthur/Aquaman che si divide tra
gli impegni 'terrestri' da padre e marito a quelli marini da re
di Atlantide, compito di cui mal sopporta i rituali e le
infinite sedute politiche. Tutto cambia quando si ripresenta,
molto più pericolosa, la minaccia di David Kane / Black Manta
(Yahya Abdul-Mateen), che sempre più preda del desiderio di
annientare Aquaman per vendicare suo padre, acquisisce, grazie
al ritrovamento di un potente tridente nero, potenza
distruttiva, strumenti e armi del rinnegato Kordax, monarca del
cancellato regno marino di Necrus. (ANSA).
Torna Aquaman tra pannolini e emergenza clima
Momoa anche ecoguerriero e papà nel sequel al debutto in sala