Cultura

Peripheric Love, a Torino tra normalità e miracolo

In sala l'opera prima di Luc Walpoth con Fabio Troiano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 GEN - Peripheric Love opera prima di Luc Walpoth, in sala dall'11 gennaio con la Casa delle Visioni, non ha solo un bel titolo, ma anche uno sviluppo drammaturgico realistico e sempre contenuto. Insomma si entra nella storia di Giorgio e Maria in punta di piedi e poi ci si trova bene, ci si appassiona nonostante le poche tempeste. La storia si svolge tutta in una Torino che evoca una lontana lotta di classe.
    Qui troviamo Giorgio (Fabio Troiano), un guardiano notturno di una fabbrica in difficoltà e Maria (Iazua Larios), sua moglie, una messicana che fa la cameriera proprio nella casa dei padroni dell'azienda dove lavora Giorgio. Quest'ultima ha un sogno: avere un bambino. Un desiderio, il suo, apparentemente irrealizzabile visto che Giorgio risulta sterile. Ma a volte, si sa, accadono miracoli e non sempre gli umani sono pronti a comprenderli. Da qui una strana deriva di questa coppia che vive ai margini di un mondo ricco: Maria trova ascolto in padre Salvatore (Alessio Lapice), giovane sacerdote e Giorgio, dopo un'iniziale ostilità, si affeziona ad Arlette (Christina Rosamilia), sex worker transessuale.
    Nella notte esistenziale di questi due personaggi, la nascita di un bambino, un nuovo inizio sembra essere l'unica strada verso un salvifico riscatto.
    Nel cast di Peripheric Love - prodotto dalla zurighese Dschoint Ventschr Filmproduktion, insieme alla Casa delle Visioni e alla SRF Schweizer Radio und Fernsehen, e realizzato con il sostegno del Piemonte Film Tv Fund e della Film Commission Torino Piemonte - anche Christina, Bruno Todeschini e Ursina Lardi.
    "Al cuore di Peripheric Love - dice il regista - c'è la storia di un amore che una gravidanza inaspettata mette in crisi ma che poi, 'miracolosamente', ricompone. È l'amore tra Giorgio e Maria, persone semplici e genuine, ed entra in crisi perché l'uno e l'altra si sentono sopraffatti dai desideri, dai bisogni e dalle paure dell'altro, in un contesto marcato da un ordine sociale che genera confusione, paura, marginalità, difficoltà di sentirsi a pieno titolo parte della comunità". (ANSA).
   

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